Prostitute e coffe shop addio
Amsterdam non sarà più la stessa. La città più tollerante d’Europa, nota per essere il mercato libero del sesso e delle droghe leggere, procede verso l’imborghesimento. È questo l’allarme lanciato da intellettuali, giornalisti, gente comune che si sono addirittura ritrovati in piazza Dam a manifestare contro la cosiddetta “gentrification”.
Il termine sta a indicare la riqualificazione di un quartiere degradato da parte di gente più ricca di chi ci vive da tempo. Ed è questo che sta succedendo a De Wallen, il più noto dei quartieri a luci rosse della capitale olandese. Le vetrine con le ragazze in bella vista stanno lasciando man mano il posto a boutique di lusso, i coffe shop a bar di tendenza, i negozietti di kebab a ristoranti biologici. Secondo un nuovo piano regolatore promosso dal sindaco Job Cohen, ma i cui interessi sono tutti di una potente società immobiliare che mira a trasformare il quartiere in una lussuosa area commerciale come quelle di Londra e Parigi. Il progetto, finanziato con decine di milioni di euro, prende il nome di “1012”, il codice postale della zona.
Ovviamente dietro a questa operazione, c’è il pretesto di un recupero morale della città: Ronald Wiggers, il capo della società immobiliare parla del centro storico di Amsterdam come di “pattumiera dell’umanità”. Il sindaco Cohen lamenta il lassismo degli ultimi decenni che ha reso la città il centro della criminalità organizzata. La sua campagna “legge&ordine” lo ha portato alla dirigenza del partito laburista. Il suo programma dichiarerà illegali sia le case galleggianti, residenza di molti hippy, perché non scaricano nella rete fognaria comunale; sia gli artisti che romanticamente occupavano case sfitte e adesso diventeranno semplici abusivi; e lo spinello libero sarà concesso solo ai residenti.
C’è chi appoggia tutto questo, tra intellettuali e gente comune, mentre altri cominciano una raccolta firme e una strenua battaglia contro l’imborghesimento. La sociologa Anne Hemker non vede un buon futuro per la città, ormai pronta all’omologazione con le altre capitali d’Europa. Forse la crisi economica prenderà il sopravvento sulle speculazioni edilizie: ma Amsterdam come la conosciamo sembra destinata a sparire per sempre.
Giuseppe A. D’Angelo