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Socotra, la splendida isola dello Yemen che non conosce il turismo

Guida all’arcipelago yemenita che per secoli è rimasto isolato dal resto del mondo. Questo pezzo di terra ha conservato una ricca biodiversità di piante e animali che l’ha resa Patrimonio dell’Umanità Unesco. Un viaggio verso quest’isola è per veri avventurosi: i voli sono scarsi, i servizi turistici inesistenti e la natura è incontaminata. Ma i suoi abitanti sono ospitali e pronti ad accogliere in ogni momento i visitatori che decidono di imbarcarsi in questa favolosa impresa.
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Le foto di un'isola meravigliosa!

Non abbinereste mai le vacanze al mare all'avventura: di solito le due tipologie di viaggio sono totalmente distinte. Ed è questo il bello di viaggiare al di fuori delle rotte turistiche abituali: non si finisce mai di sorprendersi. Ecco perché questa volta vogliamo portarvi su un'isola remota e sperduta dell'Oceano Indiano che, seppure non costellata di lussuosi resort, non ha niente da invidiare ai grandi paradisi tropicali. Stiamo parlando di Socotra, la maggiore di un piccolo arcipelago appartenente allo Yemen, nel golfo di Aden. Questo gruppo di isole guarda alla penisola araba (300 km dalle coste yemenite) come al Corno d'Africa (350 km dalla Somalia), ma sembra vivere in un mondo tutto suo. Soprattutto perché qui la vita degli abitanti scorre sana e tranquilla, lontana dai tumulti che stanno sconvolgendo negli ultimi tempi la terra madre e dalle guerre intestine che hanno segnato indelebilmente la vita dei somali negli ultimi decenni.

Socotra nello Yemen

Storia di Socotra
Itinerari naturali
Come arrivare a Socotra
Cosa fare e cosa vedere
Informazioni e consigli di viaggio
Quando andare a Socotra
Foto Gallery 

Storia di Socotra

Il turismo in Socotra, d'altronde, è praticamente inesistente: pensate che esistono solo cinque hotel ai quali si potrebbero conferire a stento tre stelle secondo la classificazione internazionale. Per il resto ci sono varie guesthouse, ma la forma di pernottamento preferito dai viaggiatori avventurosi è il campeggio sulla spiaggia. Ma perché quest'isola è fuori dalle rotte commerciali? Perché lo Yemen è stato unificato nello stato che conosciamo oggi solo nel 1990, e fu allora che l'arcipelago, fino ad allora protettorato della Gran Bretagna, divenne parte del paese (anche se appartenente allo Yemen del Sud già dal 1967). Del resto Socotra ha una storia millenaria alle spalle, e per secoli è stata avvolta nel mistero: i pescatori e le navi la evitavano come la peste, soprattutto perché credevano che gli isolani erano in grado di piegare i venti a loro piacimento per affondare le imbarcazioni. Tale credenza è nata a causa dei forti monsoni che spirano per buona parte dell'anno, che rendono un approdo un'impresa. E a diffonderla fu il grande esploratore Marco Polo, che tuttavia riuscì a sbarcare sull'isola.

La capitale Hadibu
La capitale Hadibu

Col passare del tempo Socotra è stata scoperta più volte. Prima dai cristiani che avrebbero convertito tutti gli abitanti nel 52 d.C., poi da esploratori portoghesi all'inizio del XVI secolo che invece constatarono che del cristianesimo non c'era più traccia. In seguito fu sultanato di Mascate (capitale odierna dell'Oman) prima di passare alla corona britannica. Con l'unificazione dello Yemen, si è dovuto aspettare fino al 1999 prima che l'isola venisse dotata di una pista di atterraggio: l'aeroporto di Socotra la collega alla madrepatria con voli che sono tutt'altro che regolari. Non sembra cambiato molto rispetto al passato: l'isola è ancora inaccessibile, e per questo per niente turistica. Ma la voce si sparge, e i viaggiatori più incalliti hanno riscoperto per l'ennesima volta questo paradiso che nel corso dei secoli è rimasto isolato e intoccato dal resto del mondo. Caratteristica che ha garantito lo sviluppo di flora e fauna endemiche, con un'enorme varietà di piante e animali che non si vedono da nessun'altra parte nel mondo. L'unicità di questo ecosistema ha attirato l'attenzione dell'Unesco, che ha giustamente inserito l'intero arcipelago di Socotra tra i Patrimoni dell'Umanità.

Itinerari naturali

L'ecoturismo è infatti il motivo principale che spinge i più avventurosi a visitare Socotra. Sull'isola vi sono 835 specie di piante di cui il 37% unico al mondo. Tra queste, la celebre dracena drago di Socotra (Dracaena Cinnabari), conosciuta per essere storicamente la prima pianta dalla quale si è estratto il sangue di drago, una resina rossa dai molteplici usi. Viene usata infatti dagli abitanti di Socotra come medicinale polivalente, utile per curare ferite ed eczemi, e per guarire da infezioni gastro-intestinali e delle vie respiratorie; ma nei secoli è stata usata nel mondo come tintura per i mobili, laccatura per gli strumenti musicali, e pozione per i rituali sciamanici e voodoo. La dracena si distingue per la sua insolita forma, con i rami protesi verso l'alto a catturare l'umidità tramite le sue foglie spinose. Questa e altre piante grasse popolano il panorama floreale dell'isola: tra queste la Rosa del deserto, e l'endemico Albero del cetriolo.

Un capovaccaio in attesa
Un capovaccaio in attesa

La fauna di Socotra, d'altronde, non è da meno. Un totale di 192 specie di uccelli, di cui molte uniche dell'isola perché non migrano nemmeno, la rende il paradiso del bird-watching. A questi si aggiungono 190 specie di farfalle. Mentre sul versante terrestre addirittura 19 specie di rettili su 22 sono endemiche. Tutta questa biodiversità così unica ha fatto meritare all'arcipelago l'appellativo di Galapagos dell'Oriente. Ma è il mare che riserva lo spettacolo più bello, tra un'incredibile varietà di coralli e di pesci che popolano l'ecosistema della barriera corallina, dove il granchio rappresenta il vertice della catena alimentare. In un contesto del genere, gli appassionati di snorkeling e immersioni non potranno che piangere di gioia pensando di poter ammirare le bellezze di un'area quasi del tutto sconosciuta al mondo. Ecco perché un viaggio a Socotra è davvero speciale, a partire dalla sua organizzazione.

Come arrivare a Socotra

Visitare Socotra richiede un'attenta pianificazione. Non è un viaggio che si può organizzare fai-da-te, ma bisogna per forza appoggiarsi a tour operator specializzati che a loro volta si relazionano con le agenzie locali. Questo aiuta naturalmente a superare la già scomoda trafila burocratica dei permessi per visitare lo Yemen, ma soprattutto ad organizzare i voli per Socotra che, come abbiamo detto, operano a cadenze non proprio regolari. Il primo scoglio da superare è il volo per lo Yemen: non ci sono infatti collegamenti diretti con l'Italia. Le due alternative migliori sono la Turkish Airlines da Milano, Roma, Venezia, Bologna con scalo a Istanbul; e la Yemen Airways da Roma, via Francoforte. Una volta giunti a Sana'a, la capitale dello Yemen, bisognerà pernottarvi almeno una notte. Che è poi una magnifica occasione per visitare quella che viene generalmente considerata la città più bella del Medio Oriente, e che il nostro Pasolini descriveva come un sogno.

Il villaggio di Qalansyiah, secondo centro dell'isola
Il villaggio di Qalansyiah, secondo centro dell'isola

I voli per Socotra dallo Yemen sono gestiti da due compagnie. Una è la Yemenia, che parte da Sana'a e da Riyan. L'altra è la Felix Airways che parte da Sana'a, Ririan e Aden, ed è per questo il vettore più utilizzato. Il volo dura circa due ore. L'aereo atterra all'aeroporto di Hadibu, il principale centro socotrino. Vi è un solo collegamento di bus tra l'aeroporto e la capitale, ed è l'unico sistema di trasporto pubblico di tutta l'isola. Ma vi sono varie compagnie di autonoleggio, e naturalmente il veicolo di riferimento è una jeep 4×4: tutta l'isola è attraversata da una sola strada asfaltata, al di là della quale vi sono solo sentieri accidentati e polverosi. Socotra non è un luogo per turisti, ma non vuol dire che non ci sia la civiltà. Ci sono quattro alberghi principali: il Taj Socotra Hotel, l'Hafijj Hotel, il Socotra Hotel, e il Summer Land Hotel. A questi si aggiunge l'hotel dell'aeroporto. Gli alberghi sono tutti provvisti di servizi come aria condizionata, frigoriferi, e televisione. Quasi tutti hanno la camera con bagno (solo alcune camere dell'Hafiji e del Socotra hanno il bagno in comune). Tutti sono dotati di un ristorante che offre deliziosa cucina yemenita.

Cosa fare e cosa vedere

Per quanto riguarda i centri abitati, la capitale Hadibu non offre molto se non la possibilità di dormire negli hotel sopra menzionati. È comunque il luogo dove sono presenti più servizi: dai negozi ai mercati, dalle farmacie alle cabine telefoniche, e persino luoghi di pubblico accesso alla rete, anche se non ci sono internet cafè. Qui inoltre potrete incontrare anche persone che parlino inglese, essendo per così dire principale centro turistico. Naturalmente non siete a Socotra per soggiornare in pianta stabile in un albergo, ma vorrete spostarvi. Questo è anche il motivo per cui i viaggiatori scelgono il campeggio sulle spiagge, che tra l'altro è gratuito. Una bella spiaggia dove pernottare è quella di Qalansyiah, l'altro grande centro dell'isola che non è nient'altro che un tradizionale villaggio di pescatori.

La rete stradale è davvero ridotta: per il resto occorre la jeep
La rete stradale è davvero ridotta: per il resto occorre la jeep

Le attività da svolgere a Socotra sono numerose, e sono strettamente connesse con i luoghi che andrete a visitare. Il trekking può essere svolto a vari livelli di difficoltà. L'escursione più popolare è quella verso il Diksam plateau, un altopiano calcareo che presenta una grande concentrazione di dracene e altre piante endemiche che si stendono per miglia e miglia. Si raggiunge in un'ora tramite la strada asfaltata che parte da Haribu, per poi proseguire in 4×4. Qui e là si trovano piccoli villaggi con case in pietra. Un'altro spettacolare panorama lo potrete osservare nell'area naturale protetta di Homhil, dove si ammirano numerose varietà di baobab. Quest'area è popolata da una grande quantità di rettili e insetti. Un'enorme giungla di dracene la trovate a Fermihen, stimate in oltre un milione.

I monti Hagier sono le vette più elevate dell'isola, e arrivano a 1.525 metri nell'area di Scant: qui l'hiking si fa più difficile, e richiede l'aiuto di una guida esperta. Più accessibili sono invece le escursioni nei wadi, le valli scavate dai torrenti che sono una manna per gli amanti del bird-watching. I corsi d'acqua infatti attirano numerose specie di uccelli. Qui è possibile anche campeggiare, e visitare i piccoli villaggi nei dintorni. Il parco nazionale del Wadi Ayhaft è il più importante per la sua varietà biologica e paesaggistica. Altri wadi interessanti sono il Dirhir, il Daheru, il Dieghen e il Difarhu: dappertutto trovate delle piscine naturali con acqua cristallina dove concedervi una nuotata.

Il Wadi Daerhu
Il Wadi Daerhu

Varie caverne sono presenti su tutta l'isola. La più importante è la grotta di Hoq, che si raggiunge solo a piedi: un percorso di 2,5 km popolato di stalattiti e stalagmiti. Questa grotta è la più interessante in quanto conserva resti di insediamenti antichi, testimoniati dai graffiti sulle pareti (tra cui quello di una nave commerciale). La caverna di Dogub è circondata da vari villaggi, e al suo interno si trovano piccole piscine naturali, oltre alle usuali formazioni calcaree. Chi ama i paesaggi desertici invece troverà vaste aree dove grosse dune si sono formate naturalmente con l'azione dei venti. Le zone di Hayf, Zahek e Ras Irsel sono sormontate da queste bianche montagne sabbiose, dove i più esperti potranno divertirsi ad arrampicarle e sciarci sopra. Da non dimenticare che molte escursioni possono essere effettuate a bordo di cammello.

Diving e snorkeling sono naturalmente le attività principali da compiere su un'isola dal mare paradisiaco e incontaminato come questo. Il sito più abbondante in coralli e fauna ittica è l'area marina protetta di Dihamri, sul versante nord-orientale: qui potrete incontrare mante, rane pescatrici, barracuda, ricci di mare, pesci pappagallo e tante altre varietà. Altro luogo interessante per le immersioni è l'area protetta di Roush. Potete comunque organizzare con delle imbarcazioni private dei safari marini, dove poter immergervi al largo o pescare. Allontanandovi dalla costa aumenta la possibilità di entrare in contatto con i delfini.

L'acqua dell'Oceano Indiano bagna le splendide spiagge di Socotra
L'acqua dell'Oceano Indiano bagna le splendide spiagge di Socotra

Le spiagge di Socotra sono naturalmente meravigliose e incontaminate. Un'acqua turchese bagna lunghe distese di sabbia bianca popolate di palme, dune e piccole scogliere. Luoghi come Aomak, Noget, Arar, Delisha, Neet sono conosciuti a tutti i visitatori. La spiaggia di Shuab si distingue per le sue bellissime mangrovie. Le spiagge non sono però gli unici luoghi dove bagnarsi in cerca di pace e solitudine. L'isola è popolata di splendide lagune: Qaryah è la più grande, e la visitano fenicotteri e aironi. La laguna di Detwah è la più spettacolare: una vasta e isolata distesa di acqua trasparente che si può anche percorrere a piedi con la bassa marea. Tutti i luoghi citati sono perfetti per gli sport acquatici: in particolare il periodo dei monsoni è l'ideale per praticare surf, windsurf e kitesurfing. Naturalmente, data l'elevata velocità del vento, è consigliato solo ai più esperti.

Informazioni e consigli di viaggio

La maggior parte della popolazione dell'arcipelago (70.000 persone) si divide tra i due centri principali di Hadibu e Qalansyiah, per poi disperdersi in tanti piccoli villaggi. Poche centinaia di persone sono presenti sulle isole minori di ʿAbd_al-Kūrī e Samhah, mentre l'isola di Darsah è disabitata. I socotri sono un popolo proveniente sia dall'Africa che dai paesi arabi. Sappiamo per certo che sono presenti sull'isola sin dal I secolo d.C., e secoli di isolamento hanno permesso loro di preservare la propria cultura e il loro linguaggio nonostante le varie dominazioni. Gli abitanti dell'isola si dividono tra allevatori di bestiame e coltivatori di datteri nelle aree montagnose interne, e i pescatori sulla costa. Si tratta insomma di un'economia di sussistenza, ma per il resto Socotra dipende dal governo centrale dello Yemen. Ci sono inoltre numerose organizzazioni internazionali che lavorano sul posto per lo sviluppo e la tutela del territorio. C'è da dire che con l'apertura dell'aeroporto, molti yemeniti si sono trasferiti ad Hadibu, e hanno aperto negozi contribuendo all'economia locale. Di contro, si stima che almeno 8.000 socotri lavorino negli Emirati Arabi per mantenere le loro famiglie sull'isola.

La popolazione socotra è tutta dedita all'Islam
La popolazione socotra è tutta dedita all'Islam

Essendo una popolazione musulmana bisogna rispettare i dettami della loro religione. L'Islam non si esprime in maniera così intollerante come in altri paesi arabi, ma bisogna comunque fare attenzione. La vendita di alcol è proibita, se non a prezzi carissimi in alcuni hotel: dovrete portarvi le vostre bottiglie da casa. Non è vietato per le donne fare un bagno in bikini, ciò nondimeno è consigliabile che indossino almeno una maglietta se sono al cospetto di locali. Al contrario, le coppie omosessuali non possono esternare il loro amore in pubblico. Per il resto si tratta di un popolo molto accogliente e curioso nei confronti del turista. Di contro ci si aspetta che il visitatore si comporti secondo le migliori regole del turismo sostenibile: non lasciare rifiuti in giro, neanche un piccolo mozzicone di sigaretta; non raccogliere pietre, piante o coralli; non disturbare gli animali. È sempre un bene acquistare i prodotti artigianali locali. Tra l'altro con i socroti si può mercanteggiare esattamente come con i mercanti arabi e africani.

La guida turistica di Socotra sarà la vostra migliore compagna per tutto il viaggio. E per guida, intendiamo proprio una persona: non è possibile infatti visitare l'isola senza un accompagnatore. A parte le questioni burocratiche, le motivazioni sono per lo più pratiche. La guida vi farà da interprete: anche se la lingua ufficiale è l'arabo, gli abitanti si esprimono tutti in dialetto soqotri. Inoltre il vostro accompagnatore sarà una figura di fondamentale importanza per le vostre escursioni, e tutelerà la vostra sicurezza. Che in un'isola tranquilla e ospitale come Socotra non è minacciata da predoni o assassini, ma dal territorio. Se vi ammalate non esistono ospedali, ma le guide sapranno assistervi col primo soccorso. In ogni caso non ci sono rischi particolari di malattie, e nessuna vaccinazione obbligatoria. Per quanto riguarda gli spostamenti e i campeggi le guide provvederanno a tutto il necessario, pensando persino a fornirvi il sacco a pelo. Non pensate però che siano lì per servirvi: consideratele dei compagni di viaggio alla pari e prestate sempre aiuto. Sarà un modo molto istruttivo di assimilarvi con la cultura locale.

La splendida laguna di Detwah
La splendida laguna di Detwah

Cosa mettere in valigia: considerate che siete in un paese dal clima desertico, poco civilizzato, e vi apprestate a numerose escursioni. Per cui dovete avere indumenti leggeri e traspiranti per il caldo torrido del giorno, esattamente come abiti pesanti per la notte nel deserto o per le altitudini più elevate. Scarpe da trekking si accostano alle infradito per la spiaggia. Fate scorta di batterie per la telecamera e altri dispositivi elettronici, perché l'elettricità non è presente ovunque, e meno che mai fuori i centri abitati. Dotatevi di una torcia personale per non dover dipendere dall'illuminazione della guida, soprattutto nelle caverne. Crema solare e lozione antizanzare saranno utili per la vostra pelle. La profilassi antimalarica è raccomandata, ma non obbligatoria, e il rischio è quasi zero. Dotatevi però di una farmacia da viaggio con tutto l'occorrente. Anche se non c'è pericolo di essere derubati, non ostentate gioielli e girate con una cintura per i soldi. A proposito di denaro: fornitevi di contanti. Conviene cambiare o prelevare i vostri soldi a Sana'a prima di partire per Socotra, poiché il cambio in valuta locale, il Riyal, è più favorevole rispetto a quello dell'isola. L'importante è che giunti a Socotra abbiate a disposizione denaro liquido, poiché non ci sono bancomat e non sono accettate carte di credito o assegni.

Quando andare a Socotra

Il periodo migliore per visitare Socotra è quello che va da ottobre a maggio, al di fuori della stagione dei monsoni e delle grandi piogge. Da giugno ad agosto spirano i forti venti, che possono comunque essere considerati un'attrattiva turistica dagli amanti degli sport acquatici, come abbiamo visto. Durante il resto dell'anno le temperature medie vanno dai 27 ai 32 gradi. Il clima è di tipo semi-desertico e tropicale, quindi fate riferimento ai nostri consigli di viaggio per equipaggiare al meglio la vostra valigia. Un'isola davvero remota come ce ne sono poche al mondo è pronta ad abbracciare il vostro spirito d'avventura. Qui ci si può davvero sentire viaggiatori piuttosto che turisti, poiché questo è uno dei pochi luoghi sulla Terra dove il turismo non si sa quasi cosa sia.

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E per finire, ecco altre stupende immagini di questo paradiso perduto

[Tutte le foto dell'articolo sono di Gerry & Bonni]

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