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Suvereto, un borgo dove il Medioevo è reale

Al crocevia tra fiaba e realtà: Suvereto, un borgo toscano dove le tracce del Medioevo sono più vive che mai.
A cura di Angela Patrono
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Il Medioevo è un periodo storico per il quale l'uomo contemporaneo prova un'attrazione magnetica, una strana, inspiegabile nostalgia. Un'epoca che avvertiamo lontana sia cronologicamente che culturalmente parlando, ma che non smette di esercitare il suo ammaliante fascino sulle menti affamate di castelli, scenari fiabeschi, visioni di cavalieri in armatura e nobildonne velate. Forse è per questo che borghi come Suvereto ci catturano con la loro bellezza d'altri tempi.

Suvereto, Chiostro di San Francesco - Foto Wikimedia Commons
Suvereto, Chiostro di San Francesco – Foto Wikimedia Commons

Suvereto è una gemma toscana poco conosciuta, ma degna di essere scoperta e ammirata. Si trova nella Val di Cornia, in provincia di Livorno. Questo gioiello medievale risale a prima dell'anno Mille. I suoi vicoli lastricati in pietra, assieme agli scorci pittoreschi, lo rendono uno spettacolo da contemplare in religioso silenzio. Boschi di sugheri, castagni, macchia mediterranea compongono intorno all'abitato un diadema naturale dal verde intenso, digradando verso il mare. Suvereto si trova infatti a  soli 10 minuti dalla splendida Costa degli Etruschi. Proprio le sugherete presenti nell'area hanno dato origine al nome del paese. Il toponimo deriva dal latino suber, sughero, perciò Suvereto significa "bosco di sugheri". L'area è percorsa dalla Strada del Vino e lungo il tragitto è possibile imbattersi in numerose cantine, aziende agricole e agriturismi dove assaporare le squisite specialità enogastronomiche del territorio. L'antica tradizione artigianale è sempre viva nelle botteghe del centro storico dove si possono acquistare affascinanti manufatti in ferro battuto. Ma non solo: Suvereto fa parte del circuito I borghi più belli d'Italia ed è Bandiera Arancione TCI. Ottimi biglietti da visita per immergersi in un borgo sognante e magnetico.

La storia di Suvereto è legata alla leggenda del prode cavaliere Ildebrandino VIII degli Aldobrandeschi che, in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata dagli abitanti al suo casato, proclamò Suvereto primo comune libero dell'Alta Maremma. In onore del trionfo di Ildebrandino, ancora oggi si celebra ogni anno la Sagra del cinghiale. Vera icona della Suvereto medievale è la Rocca Aldobrandesca, risalente al XII secolo. Inoltre all'interno della cinta muraria ben conservata è possibile intravedere ancora alcuni degli otto torrioni posti a guardia del borgo. L'architettura civile presenta molti splendidi gioielli come il Palazzo Comunale risalente al 1201; qui risalta la Loggia dei Giudici che sovrasta la scala di accesso. Tra gli edifici religiosi spicca la Pieve di San Giusto, dalla pianta a croce latina in stile romanico. Benché ricostruita nel 1189, le prime notizie sulla chiesa risalgono al 923. La cattedrale è caratterizzata da una facciata sobria ma molto particolare: il portale è fiancheggiato da due colonne, sulla cui sommità due capitelli sorreggono due leoni in pietra. All'interno si trova un fonte battesimale tardomedievale.  A fianco di San Giusto si trova il Museo di Arte Sacra, allestito nella chiesa di San Michele Arcangelo: qui troviamo statue lignee, dipinti del XVI-XVII secolo, arredi sacri e la quattrocentesca formella marmorea "La Madonna della Fonte degli Angeli" di Andrea Guardi. Un luogo sacro di grande suggestione è il Chiostro di San Francesco, dove nel corso dell'anno si svolgono spettacoli, concerti e rievocazioni storiche. Degna di interesse la Chiesa della Madonna di Sopra la Porta, con un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino (XVI secolo). Un piccolo gioiello la Chiesa della Santissima Annunziata, che sorge in una vallata di castagni e secondo la leggenda venne costruita per volere di Matilde di Canossa. Una curiosità: a Suvereto si trova il museo artistico della Bambola. La vastissima collezione appartiene a Maria Micaelli,  curatrice dello stesso museo.

Per immergersi nella natura più rigogliosa è d'obbligo una tappa al Parco Naturale di Montioni: nei suoi  7000 ettari di superficie, tra la macchia mediterranea e fitti boschi di querce, si snodano sentieri percorribili a piedi, a cavallo o in bicicletta. L'area ospita numerosi esemplari di uccelli, ma anche cinghiali, caprioli, daini ed istrici. All'interno del parco sono presenti testimonianze archeologiche e storiche, tra cui  i resti delle cave di allume del Villaggio minerario realizzato da Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone. Sulla strada per Montioni si trova la Fonte degli Angeli, per secoli principale fonte di abbeveramento; il suo aspetto attuale risale al 1582. Nei dintorni di Suvereto si trova anche la città etrusca di Populonia.

Gli amanti del vino non potranno perdere la Cantina di Petra. Costruita tra il 2001 ed il 2003 per volontà di Vittorio Moretti e su progetto dell’architetto svizzero Mario Botta, la cantina occupa un’area di circa 7.200 metri quadrati. Immersa tra vigneti a perdita d'occhio, questa struttura avveniristica dalla forma cilindrica sembra fondersi con il paesaggio circostante, creando un colpo d'occhio ad effetto. La cantina è visitabile mediante tour guidati.

Tra i principali eventi a Suvereto ricordiamo il Palio delle Botti, gara tra suqadre di "spingitori" che si tiene due volte l'anno: per il Palio di S. Croce a maggio, in concomitanza con il patrono di Suvereto, e per il Palio dell’Imperatore, in notturna, la vigilia di Ferragosto. Molto sentita è anche la "Sagra del Cinghiale" la prima decade di dicembre, con degustazioni di specialità locali e in particolare piatti a base di cinghiale.

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