Turismo gay: le agenzie e le mete migliori
Anche l’Italia entra nel mercato del turismo gay. Se infatti il nostro paese, come tutti gli Stati d’Europa, tutela l’omosessualità, non è altrettanto avanti nel turismo di genere. Ma si sta mettendo piano piano al passo con gli altri.
Anzi, secondo una delle rinomate classifiche di TripAdvisor, a Venezia c’è una struttura che si piazza al quarto posto tra gli hotel gay più accoglienti d’Europa: si tratta del Ca’ Dogaressa, consigliato da molte coppie. Sul podio si piazzano il Colson House di Brighton, situato nel cuore della città dove è parecchio fervente l’attività gay; l’Hotel Sejour Beauborg di Parigi, nella zona di Marais, anche’essa caratterizzata dalla movida omosessuale; e l’Hotel Axel, a Barcellona.
Purtroppo in molti paesi del mondo la comunità omosessuale corre dei grossi rischi, a causa delle leggi e della religione del posto. In molti paesi arabi scambiarsi effusioni in pubblico comporta il rischio di manette: solo la Tunisia è abbastanza liberale da questo punto di vista. Anche l’Asia invece non è messa molto bene, Cina in testa, mentre l’India sta cominciando ad aprirsi. Ciò non significa che le coppie omosessuali debbano privarsi di visitare determinati paesi a causa del pericolo che corrono.
Anche nel nostro paese, quindi, gli operatori hanno capito l’importanza del mercato, che in Italia copre il 7% per 3,2 miliardi di euro. La prima agenzia specializzata nata da noi è Quiiki, un servizio di viaggi online che suggerisce mete gay-friendly e consiglia invece su come muoversi nei paesi affatto tolleranti. Le mete preferite dagli italiani sono l’isola di Gran Canaria (23%), Tel Aviv in Israele (19%), Barcellona (11%) e a pari merito Sitges in Catalogna e Rio de Janeiro (10%), Mykonos e Lesvos (8%).