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Barack Obama firma l’atto per il turismo

Da oggi viaggiare negli Stati uniti costerà 10 dollari in più. Gli introiti andranno a finanziare il fondo pubblico-privato per il turismo.
A cura di Danilo Massa
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Ormai c'è la firma. Nonostante le proteste, nonostante l'apparente controsenso di chi vuole incentivare l'acquisto di un prodotto aumentandone il prezzo, alla fine ciò che era stato preannunciato si è avverato: per entrare negli Stati Uniti sarà necessario pagare una quota supplementare di 10 dollari.

La tassa per il turismo negli States sarà aggregata a quella obbligatoria di iscrizione all'Esta per i cittadini che possono entrare in America senza visto, come appunto gli italiani. La firma del presidente statunitense Obama attua di fatto il "Travel promotion act", che prevede una sinergia tra pubblico e privato per incentivare il turismo nel Nuovo Continente.

Dal 2000 al 2009, infatti, si è registrato un calo degli ingressi nel paese, di fronte al quale il governo ha deciso di reagire attraverso la promozione di un fondo comune, pubblico e privato, volto a finanziare politiche di incentivazione.

Il contributo per la costituzione del fondo prevede il versamento di 100 milioni di dollari da parte del settore privato e di altrettanti da parte di quello pubblico. La tassa di 10 dollari, dunque, è utile al finanziamento della partecipazione statale al fondo del "Travel promotion act".

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