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Viaggiare in aereo senza sedersi: torna la proposta low cost (e low relax)

I prototipi di poltrone verticali sono stati bocciati troppo presto secondo il professore di ingegneria spaziale Fairuz Romli. A suo tempo l’idea venne sostenuta da diverse società, tra cui Ryanair e Boeing.
A cura di Danilo Massa
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SkyRider, concept sviluppato a suo tempo dalla Aviointeriors S.p.A.
SkyRider, concept sviluppato a suo tempo dalla Aviointeriors S.p.A.

L'idea non è certo nuova e il fatto che periodicamente si torni a parlare di posti in piedi in aereo dimostra che l'argomento non interessa soltanto un ristretto numero di cinici amministratori delegati. La proposta venne avanzata dalla China Spring Airlines, Ryanair e dalla stessa Airbus, che nutre le flotte di mezzo mondo. La più nota campagna a favore del posto in piedi probabilmente è stata quella del vettore irlandese, che per far parlare di sé può far sempre affidamento sull'eccentrico Michael O'Leary, ceo di Ryanair. Nel 2012 disse con estrema schiettezza che "il problema dell'aviazione è che per 50 anni è stato popolata da persone che pensavano stessero vivendo una meravigliosa esperienza sessuale, quando in realtà è solo un autobus con le ali". E come in autobus, dunque, si può stare anche in piedi. Poi, però, anche Ryanair abbandonò il progetto (che del resto mal si sposa con il "new deal" della compagnia low cost).

L'idea è stata rispolverata da Fairuz Romli, professore di ingegneria aerospaziale presso l'Universiti Putra Malaysia, che sull'argomento ha pubblicato un dettagliato rapporto su IACSIT International Journal of Engineering and Technology. L'ingegnere ha spiegato alla CNN che la proposta è stata bocciata troppo presto, quando invece potrebbe essere sviluppata in modo tale da poter andare incontro alle esigenze di aziende e consumatori, senza mettere in pericolo la sicurezza dei passeggeri. Il professore ha realizzato il suo studio prendendo a modello il popolare Boeing 737-300, appurando così che i sedili verticali aumenterebbero il numero di passeggeri del 21%, con una conseguente riduzione del prezzo dei biglietti del 44%.

"Abbiamo davvero bisogno di sederci?", chiede Romli che aggiunge: "viaggio spesso in aereo e il più delle volte su tratte nazionali durante le quali il volo è così breve che non si ha nemmeno il tempo di slacciare la cintura che già si è in fase di atterraggio". Il sedile verticale, dunque, verrebbe eventualmente utilizzato solo per viaggi brevi, perché si faccia in aereo quello che già accade in altri mezzi di trasporto: "ho visto passeggeri in autobus o in treno – riferisce ancora Romli – stare in piedi quasi un'ora, per cui stare in piedi in aereo non dovrebbe apparire un'idea così assurda".

Mark Hiller, CEO di Recaro Aircraft Seating, una delle società leader nella fornitura di sedili per aerei, spiegò già in passato che la società non aveva investito nella "standing cabin", perché "non crediamo che ci siano buone opportunità di mercato per questa idea […] Secondo noi i passeggeri non accetteranno di viaggiare in quel modo. Seppure il sedile dovesse superare il test di certificazione, rappresenterebbe un grande sacrificio per i passeggeri in termini di comfort e spazio, anche per voli molto brevi". Ma secondo Romli la possibilità di risparmiare significativamente sul biglietto finirebbe per convincere anche i consumatori. Per l'ingegnere il problema è un altro: "l‘unica sfida è quella di ottenere l'approvazione da parte delle autorità aeronautiche".

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