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Allarme terrorismo, turisti cinesi in fuga dall’Europa

Nel Vecchio Continente si respira un clima di inquietudine. In seguito alla strage di Nizza, il turismo cinese abbandona l’Europa: le prenotazioni per Francia e Belgio calano del 30%.
A cura di Angela Patrono
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Turiste cinesi - Credits: Chinese Tourists
Turiste cinesi – Credits: Chinese Tourists

L'incubo del terrorismo in Europa sta esercitando un notevole impatto sull'economia turistica, innescando un effetto boomerang che per il momento appare irreversibile. Gli ultimi fatti di cronaca hanno finito per scoraggiare il turismo internazionale nei paesi europei, e gran parte delle disdette arrivano dalla Cina.

I dati parlano chiaro: le prenotazioni cinesi per Francia e Belgio sarebbero calate del 30%. Uno scenario totalmente diverso rispetto al 2015 che, al contrario, registrava un netto aumento delle presenze cinesi in Europa, con una netta preferenza per Francia, Germania e Italia. Quasi cinque milioni gli arrivi dalla Cina, il 30% in più rispetto all'anno precedente. Tuttavia la situazione si è ribaltata e dagli attacchi a Parigi dello scorso novembre il numero di turisti cinesi è in calo. L'Ambasciata francese a Pechino ha emesso solo 320mila visti, il 15% rispetto allo scorso anno. E con la strage di Nizza la situazione si è aggravata. Una coppia di cinesi in luna di miele scampati all'attentato sulla Promenade des Anglais ha dichiarato:

Prima di partire abbiamo parlato del terrorismo in Europa, ci siamo convinti che non ci sarebbero stati altri attacchi e siamo venuti. Per il prossimo viaggio sceglieremo sicuramente un’altra meta.

Ctrip, l'agenzia di viaggi online più famosa della Cina, ha visto un brusco calo delle prenotazioni in Costa Azzurra e aiuta i viaggiatori a ripiegare su mete alternative senza costi aggiuntivi. Lo stesso dicasi per Ayou, un altro sito di prenotazioni che ha registrato un calo per la Francia già nel dicembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. In più, diverse agenzie aggiornano i clienti sulla situazione internazionale e consentono il rimborso totale dei viaggi in Europa cancellati. Xu Xiaolei, a capo dell’agenzia Cyts, commenta:

Se prima i nostri clienti si informavano sulle mete più belle e si preoccupavano solo dei borseggiatori, oggi le uniche domande che ci fanno sono sulla sicurezza.

L'anno scorso il turismo cinese all'estero ha raggiunto la quota record di 120 milioni. Secondo Frost & Sullivan, agenzia di consulenza per il turismo cinese, nel 2015 i visitatori sono cresciuti del 70 per cento in Germania, del 41 per cento in Italia e del 48 per cento in Francia. Ma per il 2016 i cinesi starebbero abbandonando Francia e Germania in favore dei paesi del Nord ed Est Europa. E l'Italia? Con i suoi tre milioni di visitatori cinesi all'anno, dovrebbe ancora resistere. La Gran Bretagna sarà l'unico paese europeo in crescita per una semplice ragione: il crollo del pound seguito al Brexit favorirà il turismo. Secondo Frost & Sullivan, il Regno Unito dovrebbe sostituire Italia e Francia nelle preferenze dei cinesi.

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