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Bellezze d’Italia all’asta: il Castello di Sammezzano verso la vendita all’incanto

Il Castello di Sammezzano, capolavoro in stile arabesco alle porte di Firenze, oggi è in vendita al miglior offerente e rischia di essere trasformato in resort di lusso. Diversi i tentativi di mobilitazione per salvare questo fiore all’occhiello dell’arte italiana.
A cura di Angela Patrono
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Il Castello di Sammezzano è un prodigio di architettura moresca nel cuore della Toscana. Si trova a Leccio nel comune di Reggello, alle porte di Firenze. Si tratta di uno spettacolare palazzo con 365 sale ricche di segreti e simboli esoterici, unite in una perfetta combinazione di stili. Nei suoi corridoi rivivono suggestioni indiane, cinesi, coreane e persiane ma su tutti predomina lo stile arabeggiante. Questo capolavoro di bellezza esotica oggi è all'asta dopo il fallimento della Castle spa, società inglese che lo aveva acquistato nel 2001 e voleva farne un resort.

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Fatto costruire nell'Ottocento dal marchese Fernando Panciatichi Ximenes d'Aragona sulle rovine di un antico castello, nelle sue sale si respirano esoterismo e suggestioni andaluse. Questi preziosi dettagli hanno ispirato il regista Matteo Garrone che ha scelto Sammezzano come una delle location fiabesche del film "Il racconto dei racconti". Nel corso del tempo la struttura ha subito vicende travagliate: oggetto di razzie e furti durante la seconda guerra mondiale, ha poi cambiato pelle diventando un albergo di lusso, ma la sua nuova vita è finita nel 1990. Oggi molti dei suoi immobili versano in stato di completo abbandono e l'intero complesso rischia di finire in mano a privati che potrebbero trasformarlo in un resort lussuoso, impedendo così la fruizione al pubblico. Di norma il castello è chiuso e visitabile solo due volte all'anno attraverso visite guidate, ma ha un grandissimo appeal turistico.

La decisione di mettere il castello all'asta ha sollevato le proteste del comitato “Save Sammezzano” che attraverso un'apposita pagina Facebook e un sito web contesta la vendita del complesso. L'intento di salvare il castello è portato avanti anche con una petizione lanciata alla Regione Toscana e al Ministero dei Beni Culturali e una raccolta fondi sul sito Kickstarter. Per annullare le vendite nei giorni scorsi sono state contattate tutte le istituzioni competenti, con quattro interrogazioni parlamentari rivolte al ministro del Beni Culturali Dario Franceschini. Le mobilitazioni mirano alla tutela e alla valorizzazione del "più importante esempio di architettura orientalista in Italia", come sottolinea la parlamentare dell'Idv Alessandra Bencini, che aggiunge:

Questa meravigliosa struttura ha vissuto purtroppo un lento degrado ma possiede potenzialità turistiche enormi: ne sono una dimostrazione le migliaia di richieste di visita che giungono ogni anno per le due date di apertura al pubblico.

Oltre al maniero, il complesso comprende altre dodici costruzioni, compresa una in stile moderno che sarebbe dovuta diventare il country club mai realizzato, e un parco da 65 ettari con il bosco di sequoie più grande d'Italia. Nel frattempo l'asta in programma per martedì 20 ottobre è saltata. La nuova convocazione è rimandata al 27 ottobre quando la base sarà più bassa, 20 milioni di euro.

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