Le 10 statue più inquietanti del mondo [FOTO]
Greci e romani ci hanno lasciato una preziosissima eredità classica. I maestri del Rinascimento ci hanno regalato perle di rara bellezza. Poi è arrivata l'arte contemporanea. E gli artisti disturbati. Oggi nessuno più scolpisce divinità o personaggi mitologici nell'atto di compiere gesta eroiche. Oggi molto di quello che si vede in giro è un bel… boh. Spesso è un boh che affascina, ammalia, colpisce. Altre volte è incomprensibile. Ma altre volte spaventa, terrorizza persino. Ecco, quelle che seguono sono tra le sculture visibili al pubblico più inquietanti del mondo. Quelle che difficilmente si riesce a dimenticare una volta avuto il (dis)piacere di vedere. Che potrebbero addirittura popolare i vostri incubi. Ma non dubitiamo ce ne siano di peggiori. Anzi, se ne conoscete fatecelo sapere: così ci andiamo a nascondere sotto le lenzuola.
Fremont Troll, Seattle
Passeggiate per Fremont, un quartiere periferico di Seattle. Vi trovate a passare sotto a un ponte, ma ecco che accade qualcosa che non vi aspettereste: un enorme mostro emerge dal sottosuolo. Dopo l'iniziale sbigottimento, una domanda vi balza in testa: che ci fa un troll in America? È la scultura di quattro artisti ( Steve Badanes, Will Martin, Donna Walter, Ross Whitehead) voluta dal comune per riqualificare l'area sotto al ponte, diventata col tempo una discarica e luogo di incontro di spacciatori. Come un'orripilante creatura scandinava possa servire allo scopo è un mistero. Ma la scultura è diventata un'icona del quartiere, e una grossa attrazione turistica: soprattutto perché i visitatori sono incoraggiati a interagire con essa, salirvi sopra, e persino divertirsi a toccare l'"occhio buono" del mostro, costituito da una borchia d'auto. Probabilmente derivata dal Maggiolino Volswaken che il troll sta schiacciando con la sua mano.
The Awakening, Washington D.C.
Pensate che un troll sia inquietante? E che ne dite di un gigante furibondo? Lui cerca di sfuggire da qualcosa che lo sta trascinando nel sottosuolo, ma la sua rabbia potrebbe coinvolgere VOI! J. Seward Johnson, Jr, l'artista dietro questa folle scultura, è ben conosciuto per le sue opere trompe l'oeil e statue di bronzo di grosse proporzioni. Ma solo questa non ci fa dormire la notte. Cosa sta a significare questo enorme signore barbuto dall'espressione distorta e lo sguardo pieno di ira che lotta per riemergere in superficie? L'angoscia dell'uomo medio? Il paese stesso intrappolato dalla sua stessa sete di imperialismo? Non lo sappiamo, ma di sicuro non vorremo essere là quando il colosso riuscirà finalmente a liberarsi.
El Mesteno, Denver
"Benvenuti all'aeroporto internazionale di Denver. Prego, procedete verso l'ingresso degli arrivi e non fate caso all'enorme cavallo infernale che vi fissa". Difficile non notarlo, in effetti. Anche perché è alto 10 metri, rampante e indemoniato. Saranno forse i luminosi occhi rosso fuoco, ma non ci si sente proprio benvenuti all'aeroporto internazionale di Denver. La scultura di Luis Jiménez è il guardiano al varco della città del Colorado. E sembra che come prezzo per procedere all'ingresso voglia la vostra anima. E in realtà ne ha già reclamata una: quella del suo creatore. L'artista è infatti morto nel suo studio mentre lavorava all'opera, quando un enorme pezzo del cavallo, realizzato in vetroresina, gli è caduto addosso recidendogli un'arteria. La storia del mostro di Frankestein si ripete.
Lucy the Elephant, Margate City
Per la serie: enormi statue di animali che ci accolgono in città, ecco a voi Lucy l'Elefante. Se vi siete mai chiesti che aspetto possa avere un pachiderma a cui viene dato un allucinogeno, qui avrete la risposta: sguardo assente ed enorme pupilla dilatata. Probabilmente la droga che si sta godendo l'elefante è la stessa assunta dall'artista prima di essere ispirato da questa visione: James V. Lafferty realizzò questo "capolavoro" nel 1881 piazzandolo a Margate City, non molto lontano da Atlantic City, con lo scopo di farlo diventare un'attrazione turistica e far aumentare le vendite degli immobili. E il bello è che ci è riuscito! Ancora oggi le guide portano i visitatori all'interno di Lucy per salire le scale che portano sulla sua groppa, e godersi così il panorama della città del gioco d'azzardo. Forse galvanizzato dal successo della sua opera, Lafferty diventò ossessionato dagli elefanti: in seguito realizzò anche l'Elephantine Colossus a Coney Island e l'Old Dumbo. A proposito, chi si ricorda lo stesso trip degli elefanti rosa nel film della Disney?
Mothman, Point Pleasant
Fino a che si tratta di animali indemoniati va ancora bene. Ma il cervello umano non smette mai di fantasticare. E fu così che nel 1966 nei pressi di una cittadina in West Virginia, Point Pleasant, si verificarono una serie di avvistamenti di un presunto "uomo falena". Come se non bastassero già Bigfoot e Chupacabra, quest'essere è entrato a far parte della lunga lista di criptidi di origine statunitense. Ed è diventato talmente popolare da rendere una delle tante anonime, tranquille cittadine americane uno dei principali punti di sosta per i cacciatori di questi esseri della mitologia moderna. Come non cavalcarne l'onda commerciale? E così, tra un museo e un festival dedicati, nel 2003 lo scultore Bob Roach scopre il velo a questa statua di metallo alta 3,5 metri. Che sembra più uscita da un film giapponese di mostri robotici.
Parabola con teschio, Praga
Sì, è un enorme teschio. Sì, sta cavalcando un cristiano che sta pregando. Sì, è dedicato a Franz Kafka, uno dei più grandi scrittori della letteratura moderna. Strano modo per onorarlo. Strano e macabro. Si spiega se si conosce il racconto cui fa riferimento, "Descrizione di una battaglia". Lo scultore ceco Jaroslav Róna, per qualche strano motivo, ha scelto uno dei personaggi di questa storia per onorare il narratore tedesco. Noi non possiamo professarci dei grandi conoscitori di Kafka, ma l'idea che in una delle sue opere figuri un uomo prostrato che si fa ossequiosamente cavalcare da uno scheletro privo di corpo ci fa rabbrividire quasi più della statua stessa.
Tower Babies, Praga
Come può un gruppo di adorabili bambini che gattonano per il parco causare terrore negli occhi della gente? Può, se questi bambini cominciano a scalare anche la locale antenna tv come se fossero formiche. Ma a parte la stranezza della cosa, anche in questo caso non ci sarebbe niente di inquietante. Ma proviamo a guardarli un attimo in volto. Un momento: dov'è il volto? Mio Dio, ma questi bambini non hanno una faccia! Peggio, hanno una sorta di codice a barre marchiato a fuoco sul viso! È questa l'opera del controverso artista ceco David Černý, che nel 2000 la realizzò come installazione temporanea. Nonostante l'aspetto sfigurato degli infanti la popolazione mostrò di apprezzarla, e dalla torre i bambini vennero piazzati stabilmente nel parco. Per inciso la Žižkov TV Tower è stata dichiarata in un sondaggio il secondo edificio più brutto del mondo. Oggi è al centro di un'opera di riqualificazione, tanto che è stato persino realizzato un hotel di lusso nell'antenna tv. Ma ci viene da pensare che all'epoca l'opera di Černý abbia contribuito parecchio al risultato del sondaggio.
Kindlifresserbrunnen, Berna
Ci avvicendiamo verso qualcosa di davvero orribile. Perché se prima erano i bambini a spaventarci, adesso è qualcosa di ancora più ripugnante: un mostro che li divora. Di base non dovremmo avere poi tanta paura: la figura dell'orco nelle fiabe da sempre spaventa i più piccoli. E per quanto atavico sia il nostro terrore infantile, ormai lo abbiamo superato. Ma la statua è così vivida. E, a differenza di tutte le altre, non è frutto di una mente contemporanea, ma di uno scultore rinascimentale: lo svizzero Hans Gieng, che l'ha posizionata al di sopra di una fontana nel centro storico di Berna. E ci fa gelare già da lontano. Il mostro addenta un bambino con tale furore da avere l'intera sua testa nella bocca. Lo sguardo malvagio e le mascelle serrate e digrignanti aggiungono orrore all'atto. Ma è il volto disperato e terrorizzato degli altri bambini che emergono dalla sua borsa, trasportati come se fossero dei panini, a farci venire la pelle d'oca. Come se tutto questo non bastasse, un esercito di orsetti armati alla base della fontana fa la guardia al truculento pasto, come a impedire che non venga disturbato. Il peggiore dei nostri incubi fanciulleschi divenuto realtà.
Parco delle sculture, Oslo
L'attrazione principale della capitale norvegese è sicuramente il Frogner Park. L'area verde è già di per se stupenda, ma il motivo per cui richiama tanti turisti è il Parco delle sculture dell'artista norvegese Gustav Vigeland: 212 statue in bronzo e granito di una potenza e maestosità spaventose. Molte potrebbero tranquillamente rientrare nella nostra lista, tra bambini adirati e monoliti composti da figure umane che si inarcano verso il cielo. Ma ce n'è una in particolare che richiama l'attenzione. Ed è quella di un uomo che combatte contro dei bambini. E ci riesce così bene che se ne libera a calci e pugni facendoli volare da tutte le parti. Decisamente il mondo delle sculture strambe non è proprio benevolo verso i più piccoli.
Magic is Might, Warner Brothers Studio Tour
Abbiamo voluto dedicare una voce a una statua che ci ha colpito particolarmente, per il concept e la realizzazione. E soprattutto perché non è una vera scultura. O meglio, lo è, ma non era intesa per essere vista dal pubblico. Si tratta infatti del monumento che compare nel film "Harry Potter e i doni della morte", quando il Ministero della Magia viene occupato dai Mangiamorte. L'enorme statua rappresenta un mago e una strega su di un piedistallo retto dai babbani, cioè dagli esseri umani privi di poteri magici, considerati come al loro "giusto posto". La scultura è stata davvero realizzata per il film e oggi la si può ammirare, anche se non nella sua forma completa, nell'attrazione The Making of Harry Potter di Londra: ovvero il tour dei set cinematografici originali.
L'opera nel film è visibile solo per pochi minuti, ma già se ne percepisce l'aspetto tragico: potrebbe infatti essere un qualsiasi monumento all'oppressione. Vedendola dal vivo la si apprezza nella sua interezza: un mucchio di persone schiacciate da una colonna, in pose che ne descrivono il dolore e la fatica. Ma l'opera è stata in realtà edulcorata: il libro di J. K. Rowling la descrive infatti come un trono supportato da "centinaia e centinaia di corpi nudi di uomini, donne e bambini, tutti con espressioni stupide, insulse, contorti e compressi per sorreggere il peso dei due maghi dalle ricche vesti". È davvero un libro per bambini?
[In apertura: scultura di David Černý al Museo Kampa di Praga. Foto di Björn Freiberg]