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Le meraviglie di Albi, città francese ricca di storia

Albi è una pittoresca località francese sul fiume Tarn. Ricca di storia, la cittadina racchiude un’infinità di tesori culturali, tra cui la Cattedrale di Albi, ritenuta la più grande chiesa di mattoni del mondo, e il Palais de la Berbie, noto per ospitare una mostra permanente di Toulouse-Lautrec.
A cura di Angela Patrono
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Città bella e fiera, Albi racchiude un pezzo importante di storia francese. Capoluogo del dipartimento del Tarn, nella regione dell'Occitania, si trova a meno di 60 km da Tolosa. Affacciata sulle rive del fiume Tarn, la località regala vedute pittoresche, con il suo Ponte Vecchio, carico di secoli, a dividere idealmente le due rive. Proprio dalle rive del fiume viene estratta l'argilla da cui si ricavano i mattoncini (briques) che formano gli edifici della città, designata con l'appellativo di "Albi la rossa". Questa cittadina di circa 50.000 abitanti custodisce un passato ancora intatto nei suoi monumenti, che sembrano parlare di epoche lontane e di un'architettura rivolta al sacro, dove neppure il minimo dettaglio è lasciato al caso: non per niente La Cité èpiscopale, complesso che comprende la Cattedrale e il Palais de la Berbie, è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO.

Albi, Giardini del Palazzo de la Berbie - Foto Wikimedia Commons
Albi, Giardini del Palazzo de la Berbie – Foto Wikimedia Commons

Fiore all'occhiello di Albi è la maestosa Cattedrale di Santa Cecilia, classificata dal 1862 come Monumento storico di Francia. Si tratta di un capolavoro dell'architettura a cavallo tra Medioevo e Rinascimento. I lavori di costruzione iniziarono nel 1282 e si protrassero per quasi due secoli, fino al 1480. La fondazione fu fortemente voluta del vescovo Bernard de Castanet, che pose la prima pietra il 15 agosto 1282. Eretta in seguito alla sanguinosa crociata contro gli albigesi o catari, l'opera sanciva il trionfo della Chiesa contro le eresie.

Strutturati in un ordine gerarchico indipendente, i catari criticavano i costumi dissoluti della Chiesa e l'abbandono della povertà evangelica, unendosi ad altre voci fuori dal coro come quelle dei Valdesi e di San Francesco. D'altro canto, il loro dualismo prevedeva una contrapposizione tra i concetti di Spirito (principio del bene) e Materia (principio del male). Accusati di sovvertire la legge divina, ben presto i catari si inimicarono le gerarchie ecclesiastiche e nel 1209 Papa Innocenzo III lanciò una crociata contro gli eretici che comportò, tra le altre cose, l’annessione dell’Occitania alla monarchia dei Capetingi. La resistenza dei catari, ribattezzati "albigesi" per l'occasione, si protrasse per quasi quarant'anni, fino al 1245. In seguito le autorità religiose decisero di costruire la Cattedrale di Albi.

La cattedrale presenta un imponente dongione (donjon), ovvero un campanile-torre, e un portico in stile gotico fiammeggiante. L'interno, a navata unica, ospita un meraviglioso coro del XV secolo preceduto da uno Jubé, recinzione trasversale che in origine separava il coro e il presbiterio dal resto della chiesa ed era considerato una sorta di sancta sanctorum, luogo accessibile solo ai sacerdoti. La transenna marmorea che delimita il coro è decorata con sculture varie che raffigurano santi e personaggi del Nuovo e dell'Antico Testamento.

Sulla controfacciata si trova il più grande affresco del Giudizio Universale del mondo. Realizzato nell'ultimo decennio del Quattrocento da artisti fiamminghi, l'opera mostra la curiosa immagine delle anime risorte che presentano i loro cuori come un "libro aperto" per il giudizio finale. Il libro, posato sul petto di ogni anima, rappresenta la coscienza individuale pronta per essere scrutata da Dio. Gli affreschi sulle vele della volta furono invece realizzati da artisti bolognesi tra il 1509 e il 1512.

Costruito nel XIII secolo con funzioni difensive, il Palazzo de la Berbie deve il suo il nome ad una deformazione dell'appellativo occitano Bisbia che, in francese, significa évêché (vescovato). Nel palazzo episcopale si trova una mostra permanente del pittore Henri de Toulouse-Lautrec. Si tratta della più estesa collezione al mondo dedicata all'artista, frutto di una generosa donazione della madre del pittore, la contessa Adèle. Oltre a numerosi dipinti, la raccolta comprende disegni, litografie e manifesti. All'esterno del palazzo, invece, si può passeggiare nei deliziosi giardini alla francese che danno sul Tarn.

All'interno del centro storico di Albi, oltre alle caratteristiche case in mattoni rossi, ci sono moltissime attrattive da visitare. Tra i tesori del borgo antico ricordiamo la Collegiata di Saint-Salvi risalente al 474/584, con elementi in stile romanico e gotico e un chiostro realizzato tra il X-XIII secolo. Inoltre, l'ex convento delle Annunziate ospita il Museo della Moda. E per concludere in dolcezza, potete visitare il mercato coperto di Albi dove è esposto il meglio della gastronomia tipica.

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