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Le regole di abbigliamento più assurde per turisti

Molti paesi impongono ai turisti norme di abbigliamento piuttosto rigide. Girare in bikini, con gli shorts e perfino con i leggings è un’azione vietata in diversi Stati del mondo. Ecco quali.
A cura di Angela Patrono
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Sarà l'euforia di trovarsi in un paese straniero, ma durante una vacanza all'estero è facile allentare i freni anche nel vestire. Pervasi dal senso di libertà, alcuni viaggiatori indossano abiti succinti che lasciano centimetri di pelle scoperta, incuranti che in certi paesi esistono codici restrittivi in materia di abbigliamento. Un esempio recente? Tre turisti francesi sono stati espulsi dalla Cambogia per aver posato nudi in un tempio buddista. Un articolo del Daily Mail online riporta i divieti più severi in fatto di abbigliamento nel mondo: lo scopo è di preservare la decenza e il buon costume con regole talvolta anacronistiche, forse più adatte all'Età Vittoriana che al XXI secolo.

  • In Qatar, ad esempio, i leggings non sono considerati pantaloni. Nell'emirato è stata lanciata una campagna in favore della modestia per preservare la cultura e i valori della tradizione islamica, specie in vista dell'assalto turistico occidentale durante i Mondiali di calcio del 2022.
  • In Thailandia è vietato il trend del cosiddetto Underboob selfie, che consiste nel fotografare la parte inferiore del proprio seno. Chi pubblica il sexy autoscatto rischia fino a 5 anni di prigione.
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[Foto di Gabriel Saldana]

  • Potrà sorprendere, ma nell'aperta e tollerante Spagna è vietato girare in costume da bagno fuori dalla spiaggia e nelle strade cittadine. La legge è applicata in destinazioni turistiche come Barcellona e Maiorca, e prevede multe piuttosto salate.
  • A proposito di tenute da spiaggia, recentemente hanno fatto scalpore le dichiarazioni del primo ministro thailandese, il quale ha affermato che le "belle" turiste in bikini non sarebbero al sicuro nel paese.
  • A Città del Vaticano sono proibiti shorts e spalle scoperte, pena l'espulsione dalla Basilica di San Pietro. Nella città pontificia lo stile monacale andrebbe adottato non solo nell'entrare nei luoghi sacri, ma anche per fare più banali compere al supermercato o in farmacia. Per evitare i "buttafuori" vaticani, diversi turisti sono costretti a comprare jeans e magliette accollate da negozi vicini.
  • A Dubai non se la passano meglio: nei centri commerciali è addirittura vietato portare pantaloni e gonne sopra il ginocchio.
  • Al Royal Ascot, il tradizionale appuntamento ippico più glamour dell'Inghilterra, sono proibiti i vestiti con le spalle nude.

[Foto in apertura da Twitter]

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