Sacro Monte di Varallo, un percorso tra arte e fede
Immerso nei boschi della Valsesia, il Sacro Monte di Varallo si erge in tutto il suo mistico splendore: un capolavoro di perizia artigianale e maestria artistica che spicca come una gemma tra le vette alpine. Si tratta del più antico dei Sacri Monti edificato tra Piemonte e Lombardia e, a detta di molti, il più bello. Dotato di vie, piazze e giardini come una vera cittadella fortificata, il Sacro Monte domina il centro storico di Varallo da un promontorio panoramico, dalla cui sommità è possibile spaziare con lo sguardo sulla cittadina, sulla valle sottostante, sul fiume Sesia e perfino su una porzione del Monte Rosa. Insieme agli altri otto Sacri Monti situati tra Piemonte e Lombardia, nel 2003 il luogo è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
L'idea del Sacro Monte venne concepita nel 1481 dal beato Bernardino Caimi, francescano dei Minori Osservanti. Ritornato dalla Terra Santa, dove era stato custode del Santo Sepolcro, il frate decise di riprodurre una Gerusalemme in scala ridotta sulla collina sopra Varallo. L'obiettivo era quello di creare un percorso pedagogico e devozionale in grado di instillare l'amore per le Scritture attraverso il coinvolgimento emotivo.
Il complesso è costituito da una basilica e quarantaquattro cappelle che narrano episodi tratti dalle vite di Gesù e della Vergine, dall'Annunciazione all'Assunzione di Maria. La prima cappella, con il peccato di Adamo ed Eva, costituisce una sorta di antefatto. Il luogo ha un impatto emotivo talmente forte che lo scrittore e drammaturgo Giovanni Testori lo definì "gran teatro montano" per l'effetto scenografico delle cappelle, dove la sacra rappresentazione prende vita davanti ai nostri occhi.
Le cappelle sono popolate da oltre 800 statue in legno e terracotta policroma e presentano affreschi dei maggiori pittori locali, tra cui Gaudenzio Ferrari. L'artista, scultore e architetto valsesiano, grande protagonista del Rinascimento piemontese, prestò la sua opera in ben 8 cappelle, tra cui quelle dell'Annunciazione e della Crocifissione, con esiti di vibrante freschezza e autentica emozione. Gaudenzio Ferrari quest'anno è celebrato con una mostra tra Varallo, Vercelli e Novara, occasione ideale per riscoprire le opere di questo artista piemontese ancora poco conosciuto dal grande pubblico.
Ogni cappella racconta storie di ordinaria umiltà che si inseriscono alla perfezione nel contesto sacro. I personaggi raffigurati sono estrapolati dal contesto quotidiano e ognuno riveste un ruolo unico e speciale, come un tassello di un infinito mosaico: dalla tenerezza di una mamma col suo bimbo alla robusta schiettezza di un montanaro, passando per lo sguardo curioso di un cagnolino. Gli stessi Cristo e Maria sono ritratti come abitanti del borgo, autentici e alla portata di tutti, celestiali e terreni al tempo stesso. Colpisce la minuzia dei dettagli, l'espressività dei volti, la naturalezza dei gesti. Tutto è come sospeso nel tempo, in una sacralità percepibile nel raccoglimento e nel silenzio.
È possibile arrivare al Sacro Monte in auto o attraverso un'apposita funivia. Il sentiero pedonale per raggiungere la cittadella è abbastanza agevole, nel giro di una ventina di minuti si arriva subito in vetta. Esiste anche un piccolo percorso per persone disabili. Nel corso dell'anno si tengono visite guidate in orari sia diurni che serali. Il calendario è arricchito da numerosi eventi musicali e letterari che rendono l'atmosfera ancora più suggestiva.
Non dimenticate di visitare la deliziosa cittadina di Varallo, che custodisce la Chiesa di Santa Maria delle Grazie affrescata da Gaudenzio Ferrari, la Chiesa di San Marco, la Collegiata di San Gaudenzio e la Basilica dell'Assunta. Fu sempre Gaudenzio Ferrari ad affrescare la Cappella della Madonna di Loreto a Roccapietra, altro gioiello da non perdere.