Visita a Sant’Agata de’ Goti, splendido comune perla del Sannio
Nelle antiche terre del Sannio, tra i monti del beneventano, un paesino si erge su una piccola terrazza di tufo: è Sant'Agata de' Goti. Vista da questa angolazione, pare quasi che la boscaglia voglia salire sulla propaggine per divorarlo. Anzi, l'immagine che abbiamo è quasi quella di un borgo abbandonato che sta per essere inghiottito dalla prepotente forza della natura. Sembra un'anticipazione di quello che potrebbe essere il futuro. E invece non c'è niente di più sbagliato, perché questo centro di quasi 12.000 abitanti è in realtà vivo e attivo, e lo fa sentire con tutte le sue energie: durante l'anno si svolgono numerosi eventi e manifestazioni, che vanno anche al di là di quelle che sono le tradizionali sagre paesane o le rivisitazioni medievali, e rendono Sant'Agata de' Goti una perla nel cuore della Campania.
Foto di Kris De Curtis
La storia di Sant'Agata de' Goti ci insegna d'altronde che questo paese non muore facilmente. Se non sono riusciti infatti i barbari a distruggerlo, figuriamoci l'avanzare del tempo. Il toponimo de' Goti sembra infatti essere associato al passaggio della tribù germanica, assieme agli Unni e i Vandali. All'epoca il paese aveva il nome latino di Saticula, e fu occupato dai romani dopo la lunga guerra contro i Sanniti, che resistettero due anni all'assedio del villaggio. Quando Roma cominciò a mollare la presa sotto i colpi dei barbari, il villaggio fu conquistato dai Longobardi, per poi vedere nel Medio Evo un susseguirsi di passaggi nelle mani di Normanni, Svevi e Angioini. Nel VI secolo il nome del paese cambiò e venne dedicato a Sant'Agata, ma fu solo nel XIV secolo che comparve l'aggiunta de' Goti. La tesi dell'influenza barbarica viene infatti meno alla più accreditata teoria che il villaggio fosse per un certo tempo feudo della famiglia francese de' Goth. La condizione feudale perdurò nei secoli fino all'abolizione agli inizi del XIX secolo. Oggi Sant'Agata de' Goti conserva perfettamente le tracce di questo lungo periodo nel suo stupendo borgo antico.
Cosa vedere a Sant'Agata de' Goti
Eventi e iniziative
Come arrivare a Sant'Agata de' Goti
Cosa vedere a Sant'Agata de' Goti
I monumenti di Sant'Agata de' Goti sono una splendida testimonianza di tutte le epoche trascorse. Come sempre le chiese sono abbondanti e ricche. La Cattedrale dell'Assunta, ovvero il Duomo, è tra le più antiche e riflette il cambiamento delle epoche nel paese: fu costruita infatti nel 970, ma venne ricostruita nel XII secolo e fu restaurata più volte fino al XVIII secolo. Ancora più antica è la Chiesa di San Menna, risalente al VII secolo: conserva le reliquie del santo omonimo, che visse nel IV secolo come eremita sul vicino monte Taburno, e le cui spoglie vennero trasferite nel paese. Splendida è invece la Chiesa dell'Annunziata, che conserva preziosi affreschi del Trecento e Quattrocento, recentemente restaurati, e illuminati dalla luce che attraversa le vetrate policrome. Sant'Agata de' Goti è stata per oltre mille anni anche sede vescovile: tra i suoi vescovi figurano il santo napoletano Alfonso Maria de' Liguori, che fece edificare nel XVIII secolo la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Un vecchio convento francescano ospita oggi il municipio.
Foto di Gennaro Visciano
Da vedere ancora a Sant'Agata de' Goti sono alcuni palazzi che nascondono delle sorprese niente male. Sicuramente il più interessante di tutti è il Palazzo Parisi, un ex convento del XII secolo situato nel centro storico. Al di sotto del palazzo vi è una serie di grotte comunicanti scavate dall'uomo nel tufo. La complessa rete di ipogei di per sé sarebbe già interessante, se non fosse che ospita un'esposizione da brivido: le segrete. Una mostra sugli strumenti della tortura utilizzati ai tempi della Santa Inquisizione, ricostruiti all'interno delle diverse stanze sotterranee in un museo macabro e curioso allo stesso tempo. La visita si svolge sotto la supervisione di una guida che illustrerà minuziosamente le tecniche di tortura adoperate sui malcapitati. Questo strano museo è aperto dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30, la domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 20. L'ingresso è gratuito.
Il Castello Ducale era un tempo fortezza militare, in seguito divenuto Palazzo Ducale: fu dimora di molti principi e casate nobiliari. Delle quattro torri originarie ne rimane una, di epoca catalana o aragonese, che fino a pochi decenni fa era adibita a carcere. Se avete voglia di visitare qualcosa di meno tetro rispetto a celle e prigioni vi consigliamo il Museo Diocesano. Si tratta di una raccolta di reperti di arte sacra divisa in due luoghi: i cimeli archeologici e artistici sono conservati nella Chiesa della Madonna del Carmine; in un'ala del palazzo vescovile in piazza Umberto I si trova invece una raccolta di oggetti legati a Sant'Alfonso. Al centro della piazza tra l'altro è stato eretto un monumento dedicato al santo, che è patrono della città assieme a Sant'Agata e Santo Stefano.
Foto di Antonio Picascia
I dintorni di Sant'Agata de' Goti non sono da meno. Il paesino è collocato all'interno della campagna sannitica, e il contesto paesaggistico è notevole. Un panorama collinare che è solo una piccola parte della stupenda Valle Caudina. Due torrenti, il Martorano e il Riello, circondano il paese e affluiscono nel fiume Isclero, che tocca a nord la città passando sotto l'antico ponte Viggiano. Senza dubbio, però, l'elemento più spettacolare del panorama è il Taburno Camposauro: un massiccio calcareo popolato da numerose specie di mammiferi e uccelli, che costituisce un parco naturale regionale. Da qui sgorgano le sorgenti del Fizzo, le cui acque sono prelevate e condotte verso l'imponente Acquedotto Carolino: la maestosa opera di Luigi Vanvitelli che fu commissionata da Carlo di Borbone e compiuta nel 1762. Questa serviva per alimentare il sistema idrico del complesso di San Leucio e della Reggia di Caserta. Le opere vanvitelliane, assieme alle architetture della frazione di Caserta, costituiscono tutte insieme Patrimonio dell'Umanità Unesco.
Eventi e iniziative
Manifestazioni di ogni tipo si tengono a Sant'Agata de' Goti tutto l'anno. In estate si svolgono alcune tra le feste più importanti. L'Infiorata del Corpus Domini si tiene a giugno e riprende l'antica tradizione di decorare le vie e le piazze del centro storico con composizioni floreali multicolori. Queste vengono poi calpestate al passaggio della processione rilasciando i loro intensi odori nell'aria e conferendo alla festività un'atmosfera magica e sacrale. Altre importanti celebrazioni religiose sono quelle che si tengono durante le feste patronali e quelle in onore della memoria di Felice Peretti, che a Sant'Agata de' Goti fu vescovo e divenne Papa col nome di Sisto V.
Falanghina Felix è il nome della manifestazione enologica che si tiene per promuovere la produzione della Sant'Agata dei Goti Falanghina DOC, vino d'eccellenza della provincia di Benevento. Il comune dà comunque il suo nome a numerose tipologie di vini DOC: l'Aglianico, il Piedirosso, il Falanghina Passito e così via. I prodotti enogastronomici vengono valorizzati all'interno di numerose sagre paesane durante l'anno. Questo ha fatto sì che Sant'Agata de' Goti ricevesse dal Touring Club Italiano la Bandiera Arancione: il riconoscimento di quei borghi che promuovono l'identità territoriale attraverso lo sviluppo delle risorse locali, la cultura dell'accoglienza e la produzione di artigianato e di lavorazioni tipiche. In Campania Sant'Agata de' Goti è l'unica dei due comuni ad aver ottenuto il marchio di qualità (l'altra è Cerreto Sannita): il riconoscimento viene celebrato nella Giornata delle Bandiere Arancioni e nella Festa Nazionale del Plein Air.
Foto di Andrea Bove
Ritorno al medioevo è la classica manifestazione che tramuta il centro storico in un'enorme festa medievale, tipica di molti piccoli comuni italiani. Dame e cavalieri percorrono le strade popolate di sbandieratori, mangiafuoco, trampolieri, giocolieri e altri artisti. Le bancarelle offrono pietanze dell'epoca in alternativa ai prodotti locali. Ma gli eventi annuali non si limitano solo alle feste paesane. C'è spazio anche per iniziative culturali moderne. Suoni di Terra, Popoli Ritmi e Danze: Festival delle Musiche e delle Altre Culture è il festival d'agosto dedicato alle sonorità dell'entroterra campano che si incontrano con le musiche etniche africane e delle regioni balcaniche, in un gioco fatto di percussioni, melodie e danze. Nel 2012 ha invece avuto successo il Festival del Bacio, un'iniziativa di condivisione culturale mirata alla valorizzazione dei luoghi storici della città.
Come arrivare a Sant'Agata de' Goti
Per raggiungere Sant'Agata de' Goti da Napoli basta prendere l'autostra del Sole A1 in direzione Caserta Sud/Marcianise. Da lì bisogna seguire la direzione per Maddaloni/Benevento proseguendo poi sulla statale SS265 e seguendo le indicazioni per Telese Terme/Sant'Agata. Per chi viene da Benevento l'uscita di riferimento sull'A1 è Caianello per proseguire sulla SS372 Telesina. Ci si può muovere in treno sulla linea Napoli-Benevento (via Cancello) ma la stazione ferroviaria è situata ad Arpaia, a 13 km. Meglio utilizzare gli autobus dell'Eavbus. Per chi arriva da lontano e vuole muoversi in aereo l'aeroporto di riferimento è naturalmente quello di Napoli Capodichino. Una visita approfondita del piccolo borgo di Sant'Agata de' Goti richiede circa cinque ore: le sue bellezze sono tutte concentrate nel centro medievale. Non è un caso che il paese sia presente anche nell'elenco dei Borghi più belli di Italia. Ma nel caso vogliate trattenervi più di un giorno non preoccupatevi, perché avrete dove dormire: tra piccoli hotel, agriturismi, bed&breakfast l'offerta turistica di Sant'Agata de' Goti è notevole. Un luogo perfetto per un week end fuoriporta.
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