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Casinò d’Italia, le case da gioco da Sanremo a Venezia

Gli unici quattro edifici su territorio italiano dove si pratica il gioco d’azzardo. In Italia non c’è una legislazione precisa in merito, ma amanti di roulette e poker sportivo sanno dove dirigersi per trovare l’atmosfera giusta.
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In un paese come l'Italia, dopo la spesa per il gioco d'azzardo si incrementa di anno in anno, e dove il business stesso rappresenta la quinta industria del paese, è strano che non ci sia una legislatura in merito alle case da gioco. Eppure è così: il nostro codice ha parecchie lacune per quanto riguarda la gestione dei casinò. Per questo la loro presenza si riduce a quattro edifici su tutto il territorio italiano: Sanremo (Liguria), Venezia (Veneto), Saint Vincent (Aosta) e Campione d'Italia (enclave nel Canton Ticino in Svizzera). Perché a questi edifici è concesso esistere laddove da altri parti tentativi di edificare casinò sono stati repressi (vedi il caso del Friuli-Venezia Giulia nel 2002)? La motivazione ufficiale è che le suddette case da gioco si trovano su territori di confine, per arginare il flusso di giocatori che potrebbe portare i propri soldi all'estero: sul versante ligure si è a infatti a pochi passi da Montecarlo, mentre su quello Veneto si è nelle vicinanze di Nova Gorica, cittadina slovena conosciuta come la "piccola Las Vegas" per i suoi dieci edifici dedicati al gioco. Considerato che spesso il gioco d'azzardo si trasforma in una vera e propria malattia compulsiva, che non risparmia chi ne è afflitto nemmeno in tempi di crisi, forse è un bene che il numero di casinò italiani sia così limitato. Andiamo a curiosare tra le strutture per saperne di più.

casinò italiani

Foto di Stefano Genova

Casinò di Sanremo. Si vanta di essere il più antico di Italia. È nato nel 1907 come luogo per l'intrattenimento generale del turista, per l'organizzazione di feste, spettacoli, concerti. Il suo nome era Kursaal. Ma vi si praticava, senza alcuna regolamentazione, anche il gioco d'azzardo. Fu solo nel 1928 che venne decretato ufficialmente Casinò di Sanremo. Da allora, l'edificio in stile liberty ha continuato a essere un elegante centro di grande intrattenimento, ospitando anche eventi internazionali: tra questi il grande Torneo scacchistico del 1930 che vide sfidarsi tutti i più grandi campioni del tempo. Inoltre dal 1951 al 1976 l'edificio ha ospitato il Festival di Sanremo, prima che la Rai lo spostasse al Teatro Ariston. La gestione del casinò è stata altalenante, ed è passata alternativamente dalle mani di privati all'amministrazione pubblica, venendo coinvolta anche in scandali di tangenti e di ammanchi. Oggi resta comunque sempre uno dei punti di riferimento per una vacanza a Sanremo.

Casinò di Venezia

Foto di Dennis Jarvis

Casinò di Venezia. Nella splendida cornice della città lagunare, questa viene riconosciuta come la casa da gioco più antica del mondo. Come è possibile, se abbiamo appena detto che il casinò di Sanremo è stato il primo in Italia? La spiegazione è semplice: la prima casa da gioco è stata fondata nel 1638, ma il casinò è stato costituito ufficialmente negli anni '30, al Lido di Venezia, nella stessa zona dove si tiene il Festival del Cinema. In seguito, nel 1946, il comune acquista Ca' Vendramin Calergi: un edifico cinquecentesco situato sul Canal Grande, noto per aver ospitato numerosi personaggi illustri ed essere stata l'ultima dimora del celebre compositore tedesco Richard Wagner, che qui vi morì. Il Casinò viene ospitato al secondo piano come sede del centro storico. In seguito un'altra sede distaccata è stata aperta a Ca' Noghera, voluta per la sua vicinanza all'aeroporto di Venezia: si tratta inoltre dell'unico casinò all'americana in Italia. L'azienda che gestisce le case da gioco è la Casinò Municipale di Venezia Spa che ha tentato anche, nel 1999, di aprire una sede a Malta: casinò andato poi in fallimento. Non solo: caso unico al mondo, il casinò di Venezia è costantemente in perdita ed è retto dalle sovvenzioni comunali. Ma come, il banco non vince sempre?

Casinò di Saint Vincent

Casinò di Saint Vincent. Il Casinò de la Vallée si trova a Saint Vincent, in Valle d'Aosta. La sua nascita si deve a un colpo di genio del sindaco Elia Page. La cittadina valdostana era già da più di un secolo meta di passaggio dell'alta società dell'Italia settentrionale grazie alle sue fonti termali dalle proprietà terapeutiche. Il sindaco chiese allora di aprire una roulette per i mesi estivi e ottenne il permesso dal prefetto di Aosta. Con l'entrata in guerra nel 1940 la roulette venne però chiusa. Terminata la guerra, Page volle insistere sul progetto della roulette e costruire un vero e proprio casinò per risollevare le sorti economiche di una cittadina, e un'intera regione, messa in ginocchio dal conflitto mondiale. Riuscì a ottenerne l'apertura, con una serie di mosse astute che facevano leva anche sull'autonomia della regione in materia di competenze turistiche, alberghiere, conservazione del paesaggio e delle opere d'arte: come sia riuscito a farci stare dentro anche una casa da gioco è ancora un mistero. Sta di fatto che il Casinò de la Vallée ha aperto ufficialmente nel 1947.

Casinò di Campione

Foto di Cristian Santinon

Casinò di Campione. Campione d'Italia è un'enclave italiana in territorio svizzero, precisamente in Canton Ticino sul lago di Lugano. Il suo casinò ha una struttura totalmente rinnovata dal 2007, che ha allargato la sede a 55.000 m2 negli spazi attigui al vecchio casinò. Oggi è una casa da gioco come tante altre, punto d'incontro di vip e sede di grandi eventi. Ma le sue origini sono degne di un libro noir. Nacque nel 1917 in piena Guerra Mondiale per coprire attività di spionaggio. Facile quando si è fuori dai confini nazionali, in una zona neutrale e si è mascherati da un'atmosfera disimpegnata come quella di una casa da gioco: grazie a questa copertura si agevolavano gli incontri dell'alta burocrazia e lo scambio di informazioni riservate. Oggi non c'è più niente di tutto questo, e il massimo del romanzesco che la struttura ha potuto suscitare è stato uno scandalo di prostituzione nella quale si è trovata coinvolta suo malgrado, tra l'altro negando tutto. Vale comunque una puntatina al Casinò di Campione solamente per poter ammirare le luci della struttura risplendere nel lago grazie a un efficace gioco di illuminazione.

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