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Se il receptionist è un robot: la nuova frontiera nel mondo del turismo

Sono sempre più numerosi i robot e gli androidi impiegati nel settore del turismo: da Chihira Kanae, la receptionist quasi umana, a Mario, il concierge tuttofare. Ecco le ultime innovazioni in fatto di intelligenza artificiale.
A cura di Angela Patrono
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Chihira Kanae, l'androide receptionist di Toshiba presentata alla fiera del turismo di Berlino (Credits: TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images)
Chihira Kanae, l'androide receptionist di Toshiba presentata alla fiera del turismo di Berlino (Credits: TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty Images)

Dal bancone della reception Chihira Kanae punta i suoi occhi castani su di voi e vi porge un caldo benvenuto, domandando come possa rendersi utile. Fluente chioma bruna, figura filiforme, sguardo diretto, accoglie gli ospiti dell'hotel in maniera impeccabile. Ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto: Chihira Kanae è un robot. Esatto, è un androide, l'ultimo arrivato in casa Toshiba in fatto di innovazioni tecnologiche. Chihira parla 19 lingue ed è programmata per rispondere alle più svariate domande da parte dei clienti (ma se osate proporle un invito a cena reagirà con uno sconfortante silenzio). Il robot è stato presentato all'Itb, la fiera del turismo di Berlino, e non ha mancato di stupire per l'espressività e il realismo delle sue fattezze.

Robot e androidi sono sempre più impiegati nel campo dell'ospitalità alberghiera, aprendo le porte all'intelligenza artificiale nel campo del turismo. All'Itb di berlino ha fatto bella mostra anche Mario, il primo robot in servizio in un albergo europeo. Messo a punto dalla French Aldebaran Robotics, il piccolo Mario è diventato ormai la star nel Marriott Hotel di Ghent, in Belgio. Poliglotta, equipaggiato con telecamere e un sofisticato sistema di riconoscimento facciale, è in grado di riconoscere, registrare e catalogare i volti dei clienti per ben sei mesi. Non solo consegna le chiavi agli ospiti e legge ad alta voce le presentazioni durante i convegni, ma canta, balla e interagisce con i presenti, facendo persino da baby sitter per i più piccoli. È invece il supercomputer Watson dell'IBM a guidare Connie, un robottino concierge dell'hotel Hilton McLean in Virginia che fornisce informazioni sulle attrazioni locali. In Giappone, intanto, la fantascienza è già realtà nell'Henn-na Hotel, albergo interamente gestito da robot che si occupano delle pulizie della struttura e dei servizi ai clienti come trasportare il bagaglio in camera.

Nel frattempo le aziende hi-tech sfoderano progetti sempre più innovativi. Nell'aeroporto Schiphol di Amsterdam è già in programma Spencer, un automa progettato da sei università europee con il compito di guidare i passeggeri da un gate all'altro, mentre sulle navi Quantum of the Seas e Harmony of the Seas di Royal Caribbean sono dei barman robot a prepararvi cocktail di prima scelta.  Insomma, resta da capire se gli androidi potrebbero soppiantare gli esseri umani nel settore turistico o si limiteranno ad assistere lo staff. Per ora l'ipotesi più plausibile resta la seconda. Perché, come ribadisce Emmly Boddin, a capo delle risorse umane del Ghent Marriott Hotel: «Mario può supportare lo staff e fare molte cose ma non potrà mai dare quello spirito di calda accoglienza ai clienti che noi puntiamo a dare».

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