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Sentieri, strade e percorsi per nervi saldi e stomaci forti

Spirito avventuroso e una buona dose di coraggio: questi i requisiti fondamentali per affrontare i sentieri più pericolosi del mondo. Da percorrere a piedi (ma c’è spazio anche per le due ruote) ma in maniera del tutto improponibile: a ogni passo si può rischiare la vita, e l’unica cosa che ci separa tra la parete di una montagna e il salto nel vuoto è una catena di sicurezza. E a volte neanche quella.
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Un'escursione è un bel modo di passare una giornata all'aperto. Un trekking in montagna, una passeggiata in riva a un fiume, un giro in bicicletta su una strada panoramica inseguendo quel bisogno di contatto con la natura. Un istinto primario e selvaggio che da sempre spinge gli uomini verso luoghi inesplorati. E li porta a tracciare sentieri sempre nuovi. Anche dove non ci si aspetterebbe mai di poterli segnare. E infatti, dove la natura pone un ostacolo, l'uomo lo abbatte e ricostruisce. A volte su livelli estremi. Perché limitarsi ad arrancare su un pendio con un bastone alla mano quando si possono provare emozioni e brividi di tutt'altro genere? Sareste pronti ad affrontare queste sfide? Date un occhio a questi percorsi estremi e dateci la risposta.

El Caminito del Rey, Spagna

Sentieri pericolosi

Foto di Gabi

Un sentiero che praticamente non esiste più, ma che gli amanti del pericolo si ostinano a far rivivere. Negli ultimi dieci anni il Caminito del Rey è balzato agli onori della cronaca per aver reclamato la vita di numerosi escursionisti. Non si può dire che non se la siano andati a cercare: si tratta infatti di un tracciato posto a 100 metri di altezza sulle pareti verticali di una montagna, ormai quasi del tutto privo di balaustra e con rampe larghe appena un metro. Non sarebbe poi così pericoloso se non fosse che in alcuni tratti manca proprio il percorso vero e proprio, o meglio la sua parte in cemento: in vari tratti sono rimaste infatti solo le travi di acciaio che sostengono la stradina.

Uno stato di degrado che fa dimenticare i fasti del secolo scorso, quando il cammino prese il suo nome addirittura dal re Alfonso XIII che lo attraversò nel 1921. La sua costruzione risale però a ben 16 anni prima, ad opera di una società elettrica che volle collegare le pareti del Salto del Gaitanejo e il Salto del Chorro, le due cascate che utilizzava per la produzione di energia, per permettere il passaggio degli operai. Chiusa la centrale, il percorso non ha avuto più ragione d'essere, e la manutenzione è andata a farsi benedire. Alcuni degli spericolati che hanno deciso di attraversarlo in seguito hanno pagato con la vita, e il governo ne ha chiuso gli accessi e comminato multe a chi si azzardasse ad entrarvi.

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Foto di Gabi

Ma se i trekker dal cuore impavido non hanno paura di precipitare nel fiume sottostante non è certo un'ammenda di svariate migliaia di euro a fermarli. Soprattutto da quando nel 2011 il governo ha dichiarato un progetto di 9 milioni per restaurare il Caminito e portarlo allo splendore originale. Ora il flusso di spericolati ansioso di percorrerlo prima che ritorni facile è aumentato, e addirittura ci sono agenzie di viaggio che organizzano la camminata non facendo alcuna menzione alla pericolosità e ai morti. E nel frattempo non è stato aperto neanche un cantiere. Fosse stata una manovra pubblicitaria, non poteva essere meglio pensata.

Aggiornamento 12 marzo 2015: il sentiero è stato completamente ristrutturato e riaperto al pubblico, come potete leggere in questo articolo.

Sentiero del monte Hua, Cina

Pensate che un corrimano assente e il rischio di una caduta da 100 metri siano da pelle d'oca? Ricredetevi dopo aver visto questo cammino per illuminati. Si trova sulle pareti dello Huashan, nella provincia dello Shaanxi in Cina. Si tratta di una delle cinque montagne sacre, luoghi di pellegrinaggio fondamentali per le religioni Taoista e Buddhista. L'ascensione alla montagna rappresenta un vero e proprio innalzamento spirituale ed è con questa filosofia che i monaci costruivano i loro templi che oggi arricchiscono picchi e pendici. Ma è la strada per arrivarci il vero percorso di fede. Costruita tra il III e il IV secolo permetteva agli abitanti dei villaggi di muoversi attraverso il gruppo montuoso senza dover intraprendere un cammino di giorni.  Fino al 1949 era conosciuta solo ai locali, prima che venisse utilizzata da dei soldati cinesi per un'azione di guerriglia.

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Foto di Daoyin

Nel 1980 i turisti cominciarono a scoprire questo percorso acrobatico, e negli anni '90, con la costruzione della funivia, la montagna diventò uno dei siti più visitati della Cina. Ma in cosa consiste il pericolo? Fate voi: il percorso è costituito solo da alcune tavole di legno inchiodate nella fiancata della montagna, più gradini scavati direttamente nella roccia. Il passaggio da un punto all'altro è "facilitato" dalle catene e dalla corda di sicurezza, senza la quale sarebbe impensabile percorrere l'intero tracciato. A meno che non si abbia la giusta motivazione spirituale, chiaro. C'è da chiedersi se gli eremiti che hanno asceso la montagna nel corso dei secoli abbiano trovato alla fine di questo percorso la via d'accesso per il Nirvana.

La strada verso la scuola di Gulucan

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Quante volte avete sentito vostro nonno lamentarsi perché ai suoi tempi per andare a scuola doveva percorrere ogni giorno 3 km sotto la neve? Potete finalmente avere la vostra vendetta rinfacciandogli che non è niente in confronto a quello che devono affrontare i poveri bambini del villaggio di Gulucan nella provincia di Sichuan, in Cina. Più di 60 famiglie della contea di Hanyuan vivono isolate in sei differenti villaggi, affacciati su una splendida gola. Un panorama che i figli dei fattori ammirano ogni giorno nel loro cammino di 3 ore verso la scuola elementare di Gulucan, l'unica che possa fornirgli un'istruzione. E non si tratta di un sentiero qualsiasi, ma di uno stretto percorso scavato sul fianco di una montagna alta 1.500 metri. La stessa scuola, con le 5 pareti di cemento, è ritenuta la migliore costruzione del villaggio. La domanda che ci sorge spontanea è: che percorso dovranno intraprendere questi ragazzi una volta che andranno al liceo?

Cliffs of Moher, Irlanda

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Che ci fanno le scogliere più popolari del mondo in questa galleria? Be', se vi ricordate all'inizio abbiamo accennato a giri in bicicletta su strade panoramiche. Qualcuno deve averla presa fin troppo sul serio questa espressione. Sono Hans Rey e Steve Pleat, due trials rider che si sono imbarcati in un'avventura lungo l'Irlanda… Aspetta un momento, cosa vuol dire "trials rider"? Il bike trial è una disciplina ciclistica che consiste nel percorrere sentieri in mountain bike senza mai poggiare il piede per terra. Ora, detta così suona facile, ma aspettate di vedere cosa hanno combinato questi due…

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Lo svizzero Hans Rey è più volte campione del mondo di bike trial. Scopo del suo viaggio in Irlanda assieme all'amico Steve Pleat era quello di un pub crawl lungo tutta l'isola. E se ci accusate di usare troppi termini inglesi sappiate che l'attività di girare in una città passando da un pub a un altro è ormai pratica diffusa anche in Italia e molto popolare tra i turisti. Naturalmente qui ci si aggiunge anche lo sport estremo: i due sapevano che prima o poi, lungo i loro sentieri avventurosi, si sarebbero imbattuti nel crinale delle scogliere di Moher. La domanda era: in che condizioni lo avrebbero affrontato?

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Diciamo che lo stato di ebbrezza residuo della sera prima (hangover, se vogliamo continuare a fare gli anglofili) non era proprio un ottimo partner. Per non parlare del fatto che i due hanno deciso di percorrere il sentiero con le prime luci dell'alba, quando c'è la maggiore concentrazione di umidità e nebbia. Questo proprio per evitare la folla di turisti che si concentra sulle scogliere durante il giorno. Insomma, un percorso già pericoloso di suo, che è costato in passato la vita di un paio di ciclisti estremi, a causa anche delle condizioni ventose. Ma l'esperienza e le capacità dei due rider hanno avuto la meglio su tutte le avversità e Hans e Steve hanno portato a termine la loro prova con successo. Festeggiando poi con una pinta di Guinness nel pub successivo.

[Tutte le foto del Cliffs of Moher trail adventure sono di Victor Lucas, per gentile concessione di Hans Rey]

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