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Pizza e cucina italiana a Londra: ecco dove si mangia bene

Nella capitale del Regno Unito i ristoranti italiani abbondano, ma dobbiamo saper distinguere tra quelli che offrono piatti davvero genuini e quelli che non meritano i nostri soldi. Tra grandi catene, piccole cantine e pizzerie ecco i posti da non perdere e quelli assolutamente da evitare.
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Ristorante Carluccio a Londra

Voglio dedicare quest'articolo agli italiani all'estero che proprio non vogliono lasciare a casa le loro abitudini. Quelli che, per quanto provare nuovi gusti e sapori faccia parte della grande esperienza del viaggio, non sanno rinunciare a un buon piatto di pasta. La cucina italiana è ampiamente esportata fuori confine, con tutti i pro e i contro del caso, ma saremo sempre sicuri di trovare un ristorante italiano da qualche parte. Figuriamoci in una città come Londra. Famosa perché qui le cucine di tutto il mondo si riuniscono dando vita a un gustoso melting pot gastronomico. E naturalmente, con una scelta così vasta a disposizione, si può incappare in luoghi di pregio come in posti mediocri. E per noi italiani la qualità del cibo è fondamentale. Diamo quindi un occhio a quali sono i posti migliori dove mangiare italiano a Londra. E anche a quelli peggiori.

Grandi catene di ristoranti italiani a Londra
Ristoranti italiani indipendenti a Londra
Pizzerie a Londra

Grandi catene, grosse delusioni

Gli chef italiani arrivano a Londra e fanno fortuna. Ma qui il business è diverso: non si tratta di avere qualche ristorante stellato sparso per il paese, conosciuto solo agli assidui lettori della guida Michelin e dove si paga 30 euro per un antipasto raffinato. No, la cucina diventa popolare e porta all'apertura di centinaia di ristoranti dal menù sempre identico. A Londra l'identità italiana è indissolubilmente legata a dei marchi che hanno una popolarità pari a quella di McDonald's. E i loro proprietari sono cuochi che vanno in televisione, scrivono rubriche sui giornali, e pubblicano più libri di Stephen King ai tempi d'oro.

A primo impatto si ha l'impressione della perdita dei sapori locali che contraddistinguono la gastronomia nostrana, e di un generale calo qualitativo. La prima sensazione può corrispondere a realtà, ma non è sempre vero per la seconda. Non si può negare che non avremo una grande varietà per quanto riguarda i piatti offerti, ma non è detto che non siano buoni. E allora? Come fare a riconoscere a chi affidare il nostro palato prima ancora di entrare? Il mio giudizio è di guardare direttamente il menù esposto all'esterno. Se le portate presentate non vanno oltre la solita carbonara o la bistecca ai ferri, saprete già che c'è un'attenzione poco mirata al cliente italiano e più a quello straniero che ricerca la sicurezza dei piatti più famosi. Questo non vuole automaticamente dire che la cucina non sarà buona. Ma, considerato il costo della vita a Londra, sareste davvero disposti a spendere una cifra enorme per qualcosa che potreste cucinarvi anche a casa?

Fiaschu di vino appesi

Foto di Garry Knight

La catena di Ristoranti Carluccio è un esempio di un business molto poco improntato alla varietà, nonostante l'enorme numero di ristoranti sparsi nel Regno Unito, e qualcuno anche all'estero (uno persino ad Abu Dhabi). Gli antipasti vanno dai classici calamari fritti alla pasta e fagioli, con insalate varie e mozzarella e prosciutto crudo un po' dappertutto. I piatti di pasta sono molto poco originali: linguine ai frutti di mare, carbonara e puttanesca, lasagne e ravioli; solo due accettabili eccezioni con le penne alla luganica e le fettuccine al tartufo. Niente di nuovo neanche per i secondi, dove saltano all'occhio le immancabili cotolette, fritto misto, branzino e pollo alla cacciatora. Fa eccezione il menù dei dessert, che prevede una ricca selezione tra torte, gelati e semifreddi. Ottimo punto a favore di Carluccio è il menù fisso di tre portate a pranzo e a cena per meno di 15£.

Nel complesso la qualità della cucina è poco più che sufficiente per un italiano, mentre per un inglese assume decisamente tutta un'altra consistenza. Antonio Carluccio è comunque uno chef pluripremiato e dalla secolare esperienza, che ha avuto il merito di aver reso celebre la cucina nostrana nel paese del fish'n'chips: grazie al suo lavoro ha ottenuto il cavalierato sia in Italia che nel Regno Unito. C'è da dire che Carluccio è l'unica catena ampiamente diffusa che sia stata creata da uno chef italiano. Tutte le altre che vi elencherò appartengono invece a enormi gruppi di ristorazione inglesi che posseggono più catene, anche di diverso tipo.

La cucina di Strada ha un'ampia selezione nel suo menù, e i suoi ristoranti si distinguono per essere spesso situati in enormi strutture da oltre un centinaio di coperti. Da Strada si possono mangiare piatti tipici, ma anche pizze e persino hamburger. La qualità del cibo è alta, e affiancate alle specialità tradizionali troviamo anche piatti più particolari come gli strozzapreti luganega o ravioli ricotta e spinaci. A questi si aggiungono però anche pietanze poco italiane come i cavatappi pollo crema o la focaccia di polpette. Insomma, un posto per tutti i gusti, ma non per tutte le tasche: i prezzi sono infatti più alti rispetto alla media.

Ristorante Zizzi a Londra

Foto di Ewan Munro

La catena Zizzi ha un menù piuttosto semplice, basato su una buona selezione di pizze e pizze rustiche, e pochi piatti classici di pasta con qualche variazione qua e là per accontentare i gusti degli inglesi. Qualità discreta e prezzi tutto sommato onesti: ma, appunto, restate sulle pietanze conosciute come lasagna e carbonara per evitare delusioni. Al contrario la catena Prezzo esagera nelle contaminazioni culinarie, e pone sul tavolo dubbi accostamenti a base di pollo come i fusilli alla rusticana, penne al pollo zafferano e pollo alla carbonara, tanto per citarne alcuni. Sul fronte pesce gamberetti e aragoste vengono utilizzati allegramente come condimento. Non mancano classiche specialità riconosciute come tipiche italiane all'estero e mai viste da noi: spaghetti e polpette, ceasar salad e un quantomai misterioso italian burger. Il menù da trattoria viene servito in un ambiente elegante e raffinato, che influirà molto sul prezzo finale.

E adesso veniamo a un posto da evitare come la peste. Camminando nel centro di Londra (ma anche in periferia) vi sarà difficile non incappare in Bella Italia. Già questa pecca di originalità nel nome dovrebbe bastare a farvi fuggire a gambe levate. Se proprio non ci credete, sedetevi e pentitevi: tutto quello che non è italiano, ma che gli inglesi pensano lo sia, vi verrà messo a tavola (rigatoni pollo e spinaci, casarecci anatra e funghi in salsa dolce). Tutto quello che è banalmente italiano (lasagne, bolognese, carbonara) sembra un precotto malamente riscaldato, di quelli che purtroppo potete trovare anche in tutti i pub inglesi. E naturalmente il tutto è abbondantemente condito da cipolla, ingrediente di fondamentale importanza nella gastronomia (?) inglese. Neanche a dirlo che qualsiasi prezzo pagherete per mangiare da Bella Italia sarà troppo alto.

Soddisfazioni da piccoli gourmet

So che fino adesso i pareri espressi non sono stati molto lusinghieri e possono demoralizzare chi cerca un poco di Italia durante una vacanza nel Regno Unito. In realtà questo vuole solo essere uno stimolo a guardare oltre: perché di ristoranti italiani a Londra dove si può mangiare davvero bene ne possiamo trovare tanti. Alcuni sono piccole catene, altri sono posticini indipendenti e deliziosi. Non sempre proprietari e chef sono italiani, ma hanno comunque avuto il giusto addestramento nel nostro paese che gli permette di portare a tavola i nostri sapori. Purtroppo non avendo avuto la possibilità di provarli tutti, risulta impossibile fare un elenco. Mi limiterò a un paio di nomi che mi hanno colpito e che si trovano in centro Londra.

Locale è una piccola catena che conta solo tre ristoranti. I proprietari sono inglesi, ma hanno messo la loro cucina in mano allo chef goriziano Paolo Barone, che ha avuto una lunga esperienza in Italia prima di arrivare nel Regno Unito. Anche qui la sua formazione è continuata in un paio di piccoli ristoranti tipici molto apprezzati come l'Osteria Basilico. Per cui, nonostante la sua espansione, possiamo ancora trovare l'elemento caratterizzante la ristorazione indipendente: l'accurata selezione di ingredienti stagionali e importati da piccoli comuni italiani specializzati per la loro produzione. Per cui avremo Parmigiano Reggiano di Zocca in Emilia-Romagna, olive da Castelvetrano in Sicilia e mozzarella di Mondragone in Campania, tanto per citarne alcuni. Anche il menù varia stagionalmente, e possiamo trovare specialità come chitarra alle polpettine, pappardelle al ragù di cinghiale o gramigna alla salsiccia. E anche sul fronte prezzi stiamo messi bene. Il saldo finale di un pranzo completo oscillerà tra i 15 e i 20 pound (senza vino), che è la media accettabile a Londra.

Street food italiano a Londra

Foto di Santosh Puthran

Se dovessi scegliere un solo ristorante tipico italiano a Londra tra quelli da me provati non avrei dubbi: Rossodisera sarebbe la mia scelta. Situato nei pressi di Covent Garden, questa cantina offre tutto il meglio della cucina marchigiana. Pochi posti a sedere, un'atmosfera intima e rilassata, il top dello slow food con i migliori ingredienti italiani: non vi sentirete per niente lontani da casa. Tra i vari antipasti spiccano i taglieri con una deliziosa selezione di salumi: Lonzino, Ascolano, Fabriano, Ciauscolo, tutti accompagnati da formaggi, verdure grigliate o frutta. Tra i primi c'è da sbizzarrirsi con specialità come tagliatelle con le noci, maltagliati in zuppa di legumi, gnocchetti di ricotta e la classica vincisgrassi. Tra le portate principali (cioè i nostri secondi di carne e pesce) straccetti di pollo in padella con funghi e calamari ripieni su caponata di melanzane. Tra i dessert un delizioso budino di yogurt e una millefoglie di ricotta al caffè. Abbiamo selezionato solo alcuni piatti, ma la lista è ben più lunga di così. Con una scelta così ricca, anche optando per il menù fisso resterete ampiamente soddisfatti: 3 portate a meno di 17 euro. Perfetto per una cena pre-spettacolo, dato che il piccolo ristorante si trova nel bel mezzo del West End, il quartiere dei teatri di Londra.

Lo stile italiano impera anche nello street food. Se vogliamo parlare di indipendenti non possiamo tralasciare un aspetto così importante di questa città. Per mangiare a Londra spendendo poco basta infatti recarsi in uno qualsiasi delle decine di mercati alimentari, dove si ha a disposizione una vasta scelta. Potreste infatti trovare chi vi fa le tagliatelle di pasta fresca all'uovo sul momento, o chi vi scalda una bella piadina classica. Il tutto per cifre che non superano le 5 sterline. Attenzione però, perché a volte la qualità si fa pagare: potreste anche trovare una bancarella specializzata in bruschette dall'aspetto ricco e saporito. Ma una sola di queste può costarvi tra i 3 e i 4 pound. I migliori mercati di Londra dove possiamo trovare ottime bancarelle italiane sono quelli di Camden Town, Notting Hill, Spitalfields, il famosissimo Borough Market e il piccolo ma pieno di sorprese Real Food Market sulla Southbank.

Pizza time

Nessuno sa rinunciare al piatto italiano per eccellenza. Purtroppo, se persino in Italia è difficile trovare chi cucina una buona pizza fuori dai confini napoletani, a Londra l'impresa diventa ancora più ardua. Non impossibile però. Prima di dirvi dove andare, però, voglio subito dirvi dove non pensare neanche di mettere piede se vi piace la vera pizza napoletana. Pizza Express è una catena che si vanta di cucinare pizze nella maniera che secondo loro è la migliore: alla romana. Peccato sia solo una scusa per un prodotto di scarso livello: una focaccia bassa con ingredienti di dubbia qualità. Può piacere se non si hanno molte pretese e non si ha mai mangiato una pizza a Napoli, ma per i prezzi che si pagano è tutto da mettere in discussione.

Pizzeria Rossopomodoro a Londra

Foto di Luc Legay

I famosi Fratelli La Bufala hanno aperto due pizzerie della loro catena internazionale anche a Londra: una a Shaftesbury Avenue, l'altra vicino a Charing Cross. Premesso che la loro pizza non è il top della scelta napoletana, è comunque un compromesso decente per chi ama la pasta soffice e alta, e nel panorama di Londra ha un suo perché. Anche se può risultare difficile da digerire. Tralascio invece il giudizio sulla onnipresente Rossopomodoro, che a Londra ha sette sedi: mangiare una pizza in questa catena è una scelta di parte anche in Italia.

La piccola catena di Franco Manca ha un nome fuorviante, poiché i proprietari non sono certo italiani. E produce una pizza in stile napoletano… ma con ingredienti tutti inglesi. Perdonabile, poiché il risultato finale è sempre meglio della media delle altre pizzerie; e neanche nel nord Italia sfigurerebbe. Tra le sue sedi la più popolare è quella di Brixton. Se volete invece sorprendervi andate da Pizza Pilgrims a Dean Street, nel quartiere di Soho: ancora una volta proprietari inglesi, ma pizzaioli italiani, che riescono a mettere in tavola una pizza napoletana degna di questo nome. E anche l'atmosfera del locale ha un fascino particolare.

Concludo con quello che è il luogo che nessun amante della vera pizza napoletana potrebbe mai farsi sfuggire a Londra: la pizzeria Santa Maria di Ealing. Un po' lontana dal centro: occorre un viaggio di circa mezz'ora in metro, ma ne vale davvero la pena. Quello che troverete qua è uno staff interamente partenopeo pronto ad accogliervi in un piccolo locale di una ventina di coperti, dove gusterete una pizza così buona che persino a Napoli è difficile trovare. Neanche a dirlo, gli ingredienti sono tutti puri e originali, esattamente come il sangue dei pizzaioli e l'atmosfera che respirerete. A concludere il tutto, una piccola selezione di dessert dove si erge su tutti un tiramisù da leccarsi i baffi. Quando vedrete il conto alla fine, vi chiederete perché sprecare i vostri soldi nelle altre pizzerie di Londra: poiché i prezzi sono assolutamente identici  ma la qualità è cento volte superiore. Pagherete, lascerete la mancia contenti e uscirete soddisfatti. E tornerete.

[In apertura: foto di John Tustin]

Articolo aggiornato al 18/11/2014

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