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Come diventare travel blogger? Lo spiega Andrea Petroni nel suo nuovo libro

Quali sono gli step per diventare travel blogger ed emergere nel periglioso mare dei social? Ce lo spiega Andrea Petroni in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Professione Travel Blogger”. Partito completamente da zero, Andrea è oggi riconosciuto come uno dei più influenti blogger d’Italia. Ecco quello che ci ha raccontato.
A cura di Angela Patrono
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Photo Credit: Andrea Petroni
Photo Credit: Andrea Petroni

Riuscire a trasformare la propria passione per i viaggi in lavoro potrebbe sembrare un'impresa titanica. Non per il travel blogger Andrea Petroni, che con il suo blog VoloGratis.org è ormai da anni un punto di riferimento nel settore dei viaggi low cost. Grazie ai consigli di viaggio, agli itinerari e ai tutorial forniti nel blog, Andrea è riuscito a conquistare milioni di utenti. La sua popolarità è tale che nel 2016 il Corriere della Sera l’ha inserito tra i 5 blogger più famosi d’Italia. Su Facebook e Instagram non si contano i suoi follower. E, dulcis in fundo, è appena uscito il suo nuovo libro, rivolto sia agli addetti ai lavori che agli aspiranti travel blogger. Il volume, edito da Dario Flaccovio Editore, si intitola Professione Travel Blogger ed è l'argomento che introduce la nostra chiacchierata con Andrea Petroni. E pensare che è nato tutto per caso…

Andrea, complimenti per la seconda edizione di Professione Travel Blogger: un libro che si rivela una guida pratica sia per i blogger più esperti, sia per chi è alle prime armi in questo settore. Quali sono i motivi per cui sia gli uni che gli altri dovrebbero leggere il tuo libro?

Innazitutto, il libro cerca di fare chiarezza sulla professione del travel blogger. Purtroppo oggi con il termine "travel influencer",  che ha un'accezione fondamentalmente negativa, vengono messi nel calderone sia i personaggi social che i blogger veri e propri, creando una grande confusione. Con questo libro, invece, voglio mostrare tutto il lavoro che c’è dietro a un blog di successo e far capire la differenza tra un blogger e un mero personaggio social. Oltre a curare il blog e scrivere articoli come per un magazine, il blogger utilizza i social per fare personal branding e far circolare i propri contenuti. Inoltre, il libro è un vero e proprio manuale pratico che illustra tutti i passaggi di questa professione, dall'idea che porta all'apertura di un blog alla scelta del nome e dell'hosting, fino ai metodi per guadagnare con il blog, passando per la gestione dei social, la scrittura SEO, le collaborazioni con le aziende. In questa nuova edizione ho inserito una sezione dedicata alle aziende che vogliono collaborare con un travel blogger.

Sei partito letteralmente da zero e oggi sei considerato tra i cinque blogger più influenti d’Italia… Ci racconti un po’ l’origine del blog VoloGratis.org? Cosa ti ha portato a realizzare questo progetto?

Il blog è nato nel 2009, un po’ per caso e un po' per necessità. Sono laureato in economia e all'epoca lavoravo presso istituti finanziari, quindi di informatica non ci capivo nulla. Tuttavia, in quel momento c'era il boom delle compagnie aeree low cost e avevo la possibilità di viaggiare davvero gratis con i famosi biglietti a un centesimo che venivano offerti da Ryanair. Io ero riuscito a capire dove Ryanair, il martedì e il giovedì pomeriggio,"parcheggiava" il banner delle offerte che avrebbe poi lanciato all'una di notte. Quando vedevo i biglietti a un centesimo rimanevo sveglio fino a tardi e li compravo, facendo scorta di voli. Va da sé che tutti i miei amici e parenti volevano sempre essere informati su questi voli e sulle offerte; in più, quando tornavo dal viaggio mi facevano il terzo grado su dove avessi alloggiato, mangiato, cosa avessi visto… Quindi il blog è nato dalla necessità di informare tutti i miei conoscenti con un semplice clic: all'epoca non c'era ancora Whatsapp con la possibilità di creare gruppi.

Sei sicuramente una fonte di ispirazione per tantissimi giovani che vorrebbero intraprendere la tua professione. Quali sono, secondo te, i requisiti fondamentali per diventare travel blogger?

Innanzitutto la passione per il viaggio. Lo dico a tutti e l'ho scritto anche nel libro: non iniziate ad aprire il blog per guadagnarci. La base deve essere una passione completamente disinteressata, della serie: lo faccio perché mi piace, perché amo scrivere, viaggiare e condividere le mie esperienze sul blog. Poi come per ogni grandissima passione, ci vuole tanto studio e tanto sacrificio. Tutti pensano che noi travel blogger siamo in vacanza 24 ore su 24, ma non è affatto così. Ci godiamo il viaggio, ma sempre con un occhio a ciò che dobbiamo raccontare. Ci vogliono tanta passione e tanto studio: per farsi conoscere e avere tanti lettori bisogna anche utilizzare le tecniche SEO e studiare le dinamiche dei social network, un mondo in continuo fermento. Aggiungerei l'elemento del sacrificio. Io sul blog ci lavoro tutti i giorni, almeno 14 ore al giorno, anche i sabati e le domeniche: è una sfida continua anche con me stesso. Cerco sempre di migliorare e dare informazioni pratiche a quante più persone possibili. Last but not least, ci vuole tanta umiltà in questo mondo: oggi in molti aprono un profilo Instagram e già ai primi follower iniziano a sentirsi delle star…

Di recente c’è stato un lieto evento in famiglia: tu e tua moglie Valentina siete diventati i genitori del piccolo Nicholas. Pensi che l’arrivo di Nicholas abbia, in qualche modo, cambiato la vostra vita da viaggiatori e che consigli daresti a chi vuole viaggiare con bambini al seguito?

Al momento il nostro modo di viaggiare non è cambiato in alcun modo. Certo, Nicholas ha appena compiuto cinque mesi ed evito di portarlo con me quando faccio viaggi un po' più particolari, come ad esempio in Kenya, perché avrebbe dovuto fare diverse vaccinazioni. Per il resto lo portiamo ovunque. Dipende tanto da che tipo di genitore si è, se si è tipi piuttosto apprensivi o meno, però la cosa importante è adattarsi ai tempi del bambino e chiedere sempre informazioni.

Quali destinazioni consiglieresti ai lettori di Fanpage per il Natale 2019?

A chi ama il caldo consiglio Cuba perché ci ho lasciato un pezzo di cuore, sia per la bellezza dell'isola che per la bellezza della  popolazione. Quel viaggio mi ha fatto molto riflettere: loro, pur nella scarsità, riescono a sopravvivere dignitosamente con il sorriso, mentre noi, che abbiamo tutto, ci lamentiamo di ogni cosa. Un viaggio meraviglioso per chi ama il freddo è la Lapponia finlandese: nel periodo natalizio è favolosa; è anche possibile vedere l'aurora boreale, magari soggiornando in un igloo hotel. A chi ama le mete alternative consiglio l’Oman, un posto bello, sicuro, affascinante e misterioso. Un altro luogo che ho nel cuore è Mauritius.

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